Accadde oggi 21 giugno: il gol più importante della storia della Lazio

I fatti, i momenti storici e le gare più rappresentative disputate dalla Lazio il 21 giugno. Il giorno in cui Giuliano Fiorini ha scritto una pagina indimenticabile nella storia della Lazio

Esistono date impossibili da dimenticare. Partite impresse nella memoria di ogni singolo tifoso e destinate a permearsi nella storia. Match indimenticabili, che hanno permesso ad ogni singolo club di scrivere pagine indimenticabili. Lazio-Vicenza del 21 giugno del 1987 resterà per sempre la gara della sofferenza e della gioia più estrema. Una sfida da dentro o fuori, che ha permesso ai biancocelesti di ottenere una salvezza insperata. O meglio, di evitare la retrocessione in C dopo lo scandalo scommesse e giocarsi tutto agli spareggi.

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21 giugno
Accadde oggi 21 giugno: il gol più importante della storia della Lazio – LALAZIO.COM – La Presse foto

Il campionato di serie B 1986-87 verrà ricordato da tutti come il famoso, storico e romanzesco anno del meno nove. La squadra, guidata da Eugenio Fascetti e diretta dal patron Calleri, che proprio in extremis riesce ad evitare il fallimento, è costretta a iniziare la stagione in serie B con nove punti di penalizzazione, a causa del coinvolgimento di alcuni calciatori nel secondo filone del calcioscommesse. In un campionato che prevede due punti a vittoria, iniziare con nove lunghezze da recuperare equivale a partire con un handicap di quattro gare e mezzo. Addetti ai lavori ed esperti sono pronti a scommettere che già da gennaio la squadra sia fuori dai giochi salvezza e che sia inutile provare a superare uno scoglio che sembra insormontabile.

21 giugno 1987, Fiorini regala alla Lazio un gol storico

Per capire la validità dell’impresa basterà pensare che la stagione successiva l’Empoli non fu in grado di recuperare una penalità di cinque punti. In pratica la metà dell’handicap laziale. Eppure grazie ai gol di Fiorini, alle giocate di Poli e Mandelli, alla classe di Pin e Caso, alle parate di Terraneo, all’esperienza di Marino, Acerbis, Podavini e Magnocavallo e all’esuberanza dei giovani Piscedda, Gregucci e Camolese, senza dimenticare l’apporto degli altri elementi della rosa, tutti responsabilizzati dal mister Fascetti, la squadra riesce nel miracolo. E lo fa nel modo più emozionante possibile: grazie ad un gol di Fiorini nei minuti finali di Lazio-Vicenza e agli spareggi di Napoli contro Taranto e Campobasso.

Fiorini gol Lazio-Vicenza
21 giugno 1987, Fiorini regala alla Lazio un gol storico – lalazio.com –

Il 21 giugno del 1987 Lazio e Vicenza scendono in campo per giocarsi la vita: i biancocelesti di Fascetti devono solo vincere e sperare in risultati positivi sugli altri campi: i veneti possono anche pareggiare. La partita si trasforma in un assedio clamoroso, sin dai primi minuti. La Lazio ci prova in tutti i modi: Fiorini, Poli, Marino, Mandelli, Gregucci, trovano nel portiere vicentino Dal Bianco un oppositore clamoroso. Il numero uno del Vicenza para tutto, ma si arrende solo ad un guizzo finale di Fiorini, che si avventa su un tiro cross di Podavini e in girata insacca la rete che fa esplodere l’Olimpico. Uno dei gol più importanti nella storia della Lazio.

Francesco Mancini, il portiere sfortunato

Francesco Mancini, nato il 21 giugno, ha contribuito a scrivere alcune tra le pagine più belle e divertenti del nostro calcio, essendo uno dei maggiori artefici di quel miracolo sportivo e calcistico chiamato Zemanlandia. Era il numero uno di una squadra che ha fatto divertire e stropicciare gli occhi a tutti gli appassionati del dio pallone. L’espressione più bella del calcio offensivo. La capacità di unire alla bellezza del gioco, la praticità dei risultati. Se la Lazio di Zeman, al pari della Roma, risulterà una bella incompiuta, il Foggia riuscì ad abbinare al gioco anche risultati straordinari, passando in soli tre anni dai campi polverosi della serie C ai palcoscenici più esaltanti della serie A. Il gioco di Zeman, si sa, esalta le capacità offensive degli attaccanti, ma fa dannare difensori e portieri. Soprattutto i numeri uno sono chiamati spesso a confrontarsi nell’uno contro uno, con i centravanti avversari e sono, loro malgrado, costretti a subire valanghe di goal.

Francesco Mancini
Francesco Mancini, il portiere sfortunato – lalazio.com

Inoltre, un portiere che non vuole soccombere al calcio super offensivo del boemo e alla sua implacabile tattica del fuorigioco, deve essere in grado di avere una buona dimestichezza con i piedi, perché è spesso costretto ad uscite alla disperata sugli attaccanti avversari. Un particolare che costò figuracce, goal e cartellini rossi a Luca Marchegiani, incapace di abbinare ad una grande bravura tra i pali, un’altrettanta preparazione con i piedi. Mancini invece si trovava perfettamente a suo agio a giocare la sfera con i piedi. Anzi, ai tempi del Foggia giocava spesso come libero aggiunto, riuscendo a sbrogliare diverse situazioni difficili, con uscite spericolate.

Nella Lazio Francesco Mancini gioca solo sei mesi, nella stagione 95-96: viene acquistato per sostituire l’infortunato Luca Marchegiani. Per il portiere sembrano esserci tutti i requisiti giusti per esplodere: dopo anni a giocare in piazze minori arriva finalmente la grande occasione di misurarsi in un club ambizioso e che gli regala la massima fiducia. Al suo fianco ha il tecnico che lo ha lanciato, difeso ed esaltato. In squadra militano diversi ex compagni che lo apprezzano e la critica sembra essergli benevola. Purtroppo il portiere non saprà rispettare le aspettative e in breve tempo perderà il posto e la fiducia di tutto l’ambiente.

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