Giuseppe Vasapollo, dottore Commercialista e revisore legale, spiega cosa sia l’indice di liquidità e la situazione attuale della Lazio. Cosa serve per poter fare mercato?
Il mercato della Lazio è davvero bloccato dall’indice di liquidità? Di cosa si tratta davvero, e come potrebbe sbloccare la situazione la società? Domande, dubbi e perplessità che da anni accompagnano il mondo biancoceleste. Il mercato della Lazio non è ancora partito: secondo gli esperti, l’indicatore di liquidità blocca le eventuali operazioni in entrata del club.
La verità sull’indice di liquidità: come funziona e perchè la Lazio è bloccata – lalazio.com – La Presse foto
Ma di cosa si tratta? E soprattutto, esistono modi per poter sbloccare la situazione? Giuseppe Vasapollo, dottore Commercialista e revisore legale, prova a spiegarci esattamente lo stato in cui si trova il club, provando a tradurre (nei modi più comprensibili per tutti), i termini più difficili da spiegare e tracciando un’analisi dettagliata della situazione.
Partiamo dalle basi: cos’è il famoso indice di liquidità? “L’indicatore di liquidità è uno strumento di analisi sullo stato di salute di una qualsiasi azienda e mira a valutare la capacità che quella azienda ha di far fronte ai propri debiti a breve termine (12 mesi) utilizzando le attività correnti (cioè quelle facilmente convertibili in denaro sempre entro 12 mesi)”.
In parole povere? “Ci mostra quanto e se l’azienda ha abbastanza risorse liquide per poter pagare i propri debiti imminenti, in quello che chiamiamo “breve periodo”. Sono ormai alcuni anni che l’IDL è in vigore e dovrebbe pian piano essere soppiantato in via definitiva da un altro parametro, quello del “Costo del Lavoro Allargato”.
Fino a quando i club italiani dovranno fare i conti con l’indice di liquidità?
“Ciò che possiamo dedurre è che questa sarà l’ultima stagione in cui avremo a che fare con questo parametro. Infatti nel Comunicato Ufficiale FIGC 63/A pubblicato il 9 novembre 2022, al punto b) vengono fissate le misure degli indicatori in vigore fino alla stagione 2025/26, cioè quella che sta cominciando. Nel Comunicato Ufficiale FIGC 292/A pubblicato il 9 maggio 2025 invece si parla del solo Indicatore del Costo del Lavoro Allargato individuando i valori includendo la stagione in corso fino a quella 2030, mentre l’IDL avrà valenza per le sole società di Serie B e C”.
Come si calcola l’indice di liquidità e la situazione della Lazio
Come si calcola e quali conseguenze comporta l’IDL.
“Dicevamo che tiene conto della fotografia finanziaria in due particolari momenti. Al 31 marzo (che afferisce poi al mercato estivo) e al 30 settembre (per il mercato invernale). Le società calcistiche hanno l’obbligo di depositare in FIGC il bilancio annuale (per quasi tutti i club, cioè quelli che utilizzano l’anno sportivo, al 30 giugno), la semestrale (quindi al 31 dicembre) e poi queste trimestrali che poi sono l’unico documento non pubblico e quindi per noi solo stimabile prendendo in considerazione la situazione subito anteriormente disponibile e magari un trend storico. Spiego meglio, avendo a disposizione bilancio o semestrale subito prima del trimestre di riferimento per l’IDL posso farmi una idea della situazione, perché nei successivi tre mesi non è che sicuramente cambi di molto; stessa cosa se mi vado a vedere questo parametro negli anni, prendendo i dati sia del bilancio annuale che della semestrale e quindi capire come stia viaggiando il club in questione.
Come si calcola l’indice di liquidità e la situazione della Lazio – lalazio.com – LA PRESSE FOTO
Andiamo nello specifico e passiamo alla Lazio: com’è la situazione? “Abbandoniamo la teoria e passiamo ai numeri, ovviamente prendendo in considerazione quelli della SS Lazio relativamente all’ultima semestrale consolidata al 31 dicembre, che ripeto ci può dare solo una idea visto che i numeri che contano sono quelli della trimestrale al 31 marzo 2025. Secondo le previsioni del Comunicato 63/A, la soglia minima dell’IDL per questa ultima stagione sarà di 0.8. La Lazio ha questa situazione:
ATTIVITÀ CORRENTI €64.251.000 – PASSIVITÀ CORRENTI €203.983.000
Rapporto €64,251.00/€203,983.00=0.315. Quindi prendendo in considerazione questi numeri siamo molto molto lontani dallo 0.8″.
Quali dovrebbero essere i numeri per raggiungere uno 0.8 allora?
“Tenendo come elemento non variabile le passività, lo 0.8 lo raggiungeremmo se le attività fossero almeno €163.186.400 (cioè €203.983.000×0.8), quindi mancherebbero €98.935.400 (€163.186.400-€64.251.000) per raggiungere la linea di galleggiamento”.
Quindi?
“Il punto 4 dell’art. 90 elle NOIF elenca le sanzioni, che in pratica sono semplicemente rappresentate dal divieto di poter fare mercato in quella sessione in cui non rispetti i parametri. Elencando sempre nel citato articolo le eccezioni che si possono presentare per ovviare a questa mancanza come un ripianamento sia sotto forma di finanziamento soci che in conto aumento capitale, c’è l’opportunità di poter ugualmente operare sul mercato a condizioni migliorative, vale a dire che devo ottenere il riscontro di un saldo positivo tra uscite ed entrate tenendo conto non solo dell’impatto dei semplici costi dei cartellini ma “anche della differenza tra il residuo costo contrattuale di competenza della stagione sportiva in corso, comprensivo di parte fissa e variabile, dei calciatori ceduti e il costo contrattuale, comprensivo di parte fissa e variabile di competenza della stagione sportiva in corso dei calciatori acquisiti”.
La Lazio è bloccata o può fare mercato?
La Lazio quindi è bloccata e non può operare in entrata?
“La Lazio potrebbe fare mercato solo a condizione che il giocatore che entra non comporti un aggravio della situazione. E ciò è possibile solo se il giocatore o i giocatori che escono avevano un contratto non inferiore a quello del giocatore che sto per acquistare. Tenendo conto che non potrò nemmeno rinegoziare il contratto di quello che arriva salvo che non riesca a rientrare nei parametri. Faccio un esempio basico che possa spero aiutare a capire semplicemente come funziona la regola: cedo un giocatore che aveva un residuo contrattuale di 3 anni. Posso acquistare un giocatore che oltre a costarmi meno (di cartellino) di quello che vendo, non abbia uno stipendio per questi 3 anni superiore a quello del giocatore che ho ceduto. Ovviamente ho usato un caso semplice al singolare ma è chiaro che parliamo di tutta la movimentazione di mercato, quindi non si deve tenere conto della singola operazione ma del complesso di entrate e uscite della sessione in essere”.
La Lazio è bloccata o può fare mercato? – lalazio.com – LA Presse foto
Perché gli altri club non hanno questo problema?
“La Juventus ha attività correnti per €143,137,366 e passività correnti per €320,978,589, quindi con un IDL di 0.446, poco migliore di quello della Lazio. L’Inter ha attività correnti per €74,712,681 e passività correnti per €60,661,593. Rapporto positivo quindi, ma con quasi 400milioni di debiti di lungo termine. Il Napoli ha attività correnti per €331,954,015 e addirittura le passività COMPLESSIVE, quindi anche quelle di lungo termine incluse, di entità inferiore, €242,518,335. Società di gran lunga in salute. Per la Roma attenendoci ai dati di bilancio al 30 giugno 2024 abbiamo attività correnti per €170,660,881.00, passività correnti €150,419,454. Quindi un saldo positivo. La Roma infatti ha di fatto mutualizzato sul lungo termine l’indebitamento, parliamo di quasi €500 milioni”.
La Lazio è quindi la società italiana che ha più sofferto l’istituzione dell’indice di liquidità? “Al netto del Napoli, società davvero florida sotto ogni aspetto, chi ha un IDL positivo ha come rovescio della medaglia un indebitamento di lungo termine elevatissimo. All’occhio del tifoso l’aspetto è di poco conto, perché ciò che importa è l’IDL, ma tecnicamente è un elemento di allerta massimo perché si tratta di società con problemi di indebitamento importantissimi.
Infatti alla domanda se conviene anche alla Lazio mutualizzare i debiti a breve termine rispondiamo che è ovviamente una operazione ammissibile ma che comporta interessi e altri oneri di lungo termine che potrebbero portare il club vicino al fallimento qualora improvvisamente non si fosse in grado di assolvere a quelle obbligazioni che domani diventerebbero esigibili”.