Il tecnico toscano si è chiuso nella sua tenuta in Toscana e sta prendendo coscenza della situazione. Non si aspettava un’evoluzione del genere. Sarri riflette e per il futuro…
Ore di riflessione, di studio e di valutazioni. Il mercato della Lazio bloccato e l’incertezza sul futuro, hanno portato il tecnico Maurizio Sarri a riflettere sulla situazione. L’allenatore toscano, che ha firmato un contratto con il club biancoceleste per le prossime due stagioni (più una di bonus) non si aspettava di vivere una situazione come questa. E sta valutando con attenzione i prossimi sviluppi.

La Lazio non può operare in entrata. Il club non solo ha sforato l’indice di liquidità, ma anche quello di indebitamento e del costo del lavoro: tre parametri che hanno portato allo stop degli acquisti. Una situazione poco chiara, che la stessa società non ha fatto altro che rendere ancora più nebulosa, non facendo chiarezza. Solo due giorni il patron Lotito in un’intervista a Il Messaggero spiegava che il club non aveva imposizioni o blocchi e che l’inoperosità sul mercato era una scelta specifica: “Non abbiamo bisogno di comprare, stiamo bene così. Semmai dobbiamo vendere qualcuno, perchè per il campionato e la Coppa Italia siamo in troppi”.
Sarri conosceva nel dettaglio la situazione? Era a conoscenza delle difficoltà del club?
Le domande che nelle ultime ore riecheggiano nella testa di molti tifosi biancocelesti sono tutte incentrate sul tecnico toscano: Maurizio Sarri era stato messo a conoscenza della stuazione? Il tecnico era stato avvertito che la Lazio non si sarebbe mossa sul mercato? Quando gli è stato sottoposto il progetto tecnico, era stato esposto all’insegna della massima chiarezza? La risposta ufficiale arriverà (a meno di clamorose novità, che nessuno si augura) il giorno in cui il tecnico verrà presentato a Formello.

Solo le parole del Comandante spiegheranno nel dettaglio le promesse fatte, e i termini degli incontri effettuati nei giorni scorsi con il direttore sportivo Fabiani e il patron biancoceleste. Una cosa è certa: domenica quindici giugno, quando al termine del meeting effettuato a Castiglione della Pescaia, il tecnico si fermò a parlare con i giornalisti presenti, rispose con franchezza alle domande sul mercato. E le sue parole non erano quelle di un uomo conscio del fatto che la sua società non poteva operare sul mercato. “Ho già detto che se deve arrivare un difensore, è meglio che arrivi subito. I prossimi incontri? Il ds mi porterà i suoi nomi, io i miei. Siamo oggettivamente corti a centrocampo se vogliamo giocare col 4-3-3. Vediamo se ci saranno margini di miglioramento”.
Sarri, gli errori del passato e la poca chiarezza
Cosa era stato prospettato a Sarri? Gli erano state date garanzie? Gli era stato semplicemente detto che ci sarebbero state delle difficoltà, o gli era stato spiegato che il mercato in entrata era bloccato? E che si sarebbe potuto sbloccare solo in caso di cessione di diversi big, per arrivare alla cifra necessaria a saldare il pregresso? Il tecnico sta riflettendo: aspetta di avere maggiori garanzie e risposte dal club, per programmare la stagione ed evitare errori e situazioni spiacevoli, già vissute in passato.

A distanza di tempo dal suo addio alla Lazio (nel marzo del 2024), spiegò che il suo più grande errore fu quello di non essersi dimesso dopo il mercato effettuato nell’estate del 2023. “Sono rimasto e ho trasferito alla squadra tutte le mie incertezze e arrabbiature”, disse il tecnico. Come si comporterà ora? Come ha evidenziato Alfredo Pedullà, esperto di mercato, molto vicino al tecnico toscano, “Un conto è dire ‘andiamo avanti con questo gruppo e se facciamo un’uscita importante troveremo un sostituto dello stesso spessore’; un altro paio di maniche è non capire se davvero si potrà fare un’operazione, anche in prestito”. Serve chiarezza: concetto spesso sconosciuto in casa Lazio.