Sarri resta o va via? I tifosi tremano: una dichiarazione fa temere il peggio

Il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri si trova di fronte ad un bivio. Le ultime notizie sullo stop del mercato in entrata lo hanno portato a riflettere. Ecco cosa sta accadendo

Cosa era stato promesso a Maurizio Sarri in sede di accordo e di firma del contratto che lo legherà alla Lazio fino al giugno del 2027 (più opzione per un altro anno)? Da giorni i tifosi biancocelesti si interrogano sulla posizione e le prossime scelte dell’allenatore toscano, rimasto deluso e amareggiato dalle ultime notizie sul blocco del mercato in entrata.

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Sarri in panchina
Sarri resta o va via? I tifosi tremano: una dichiarazione fa temere il peggio – lalazio.com – La Presse foto

Cosa sta accadendo in queste ore e qual è l’intenzione di Sarri? Prima di capire i prossimi sviluppi, è doveroso fare un passo indietro e provare a riepilogare la situazione. La Lazio ha ufficializzato il Sarri Bis lo scorso due giugno, con un comunicato sul proprio sito ufficiale. Prima dell’annuncio, c’erano state almeno due riunioni tra lo staff legale del tecnico toscano e la società. Il viaggio del direttore sportivo Fabiani in Toscana è servito a mettere tutto nero su bianco.

Il primo incontro e le richieste di Sarri a Fabiani e Lotito

Sarri e Fabiani avevano iniziato a parlare degli obiettivi della prossima stagione. Discorso che ha coinvolto anche Lotito, il giorno in cui il Comandante è tornato a Formello, e si è incontrato con il patron biancoceleste. Nei colloqui tra Sarri, Fabiani e Lotito, si sono toccati tanti argomenti: i motivi che lo avevano portato a chiudere il rapporto con il club nel marzo del 2024, la motivazione che lo ha spinto ad accettare l’offerta del patron biancoceleste e in ultimo (ma certamente non meno importante), un primo briefing sul mercato.

Sarri e Lotito
Il primo incontro e le richieste di Sarri a Fabiani e Lotito – lalazio.com – La Presse foto

Il tecnico ha chiesto la conferma dei big (Romagnoli, Gila, Guendouzi, Rovella e Zaccagni), ed ha avuto rassicurazioni su almeno un paio di operazioni in entrata, ritenute necessarie per completare la rosa: una mezzala ed un terzino sinistro, in caso di partenza di Nuno Tavares. Concetti che sono stati ribaditi anche al termine del meeting organizzato a Castiglione della Pescaia, al termine del quale Sarri si è fermato con i cronisti, spiegando i suoi obiettivi. Parole che certamente non lasciavano intendere che fosse a conoscenza della gravità della situazione in cui vigeva il mercato in entrata della Lazio.

Sarri deluso: le garanzie e la dura realtà

Sarri non era stato informato della situazione. Sapeva che il club non viveva un momento felice, ma non pensava che ci fosse un vero e proprio blocco del mercato. Non aveva intenzione di stravolgere il nucleo squadra, che ritiene di buon livello (la stragrande maggioranza dei calciatori, sono già stati allenati da lui nel corso della sua prima esperienza a Formello), ma avrebbe voluto puntellare alcuni reparti. Gli era stato garantito che, in caso di cessioni, sarebbero arrivati sostituti all’altezza: l’idea del tecnico era quella di aggiungere una mezzala, e verificare la possibilità di lavorare su terzino sinistro, e almeno un attaccante in più.

Sarri deluso
Sarri deluso: le garanzie e la dura realtà – lalazio.com – La Presse foto

Quando è venuto a conoscenza del blocco del mercato, si è chiuso nel silenzio. Il fastidio per non essere messo nelle condizioni di migliorare la rosa, è secondario rispetto alla delusione di non essere stato avvertito per tempo. Era convinto che in questa seconda avventura alla guida del club, avesse più voce in capitolo: ma si è trovato costretto a fare i conti con la dura realtà. Ed ora che succede?

E’ in programma un incontro chiarificatore con il direttore sportivo Fabiani. Il club è convinto che il rapporto tra le parti non sia minimamente messo in discussione. Ma prima del faccia a faccia decisivo, è impossibile sbilanciarsi e fare delle previsioni. C’è una dichiarazione del tecnico che spaventa i tifosi. A distanza di mesi dall’addio alla panchina biancoceleste, Sarri spiegò che il suo più grande errore fu quello di non essersi dimesso al termine dell’estate del 2023, quando il club non lo accontentò sul mercato.

Sarri, le dimissioni nel 2024 e la necessità di avere un rapporto diverso

Il tecnico restò sulla panchina biancoceleste, ma non lo fece con il giusto spirito tanto da “trasferire al gruppo tutta la mia delusione”. Come si comporterà ora nel caso in cui il club non gli regalerà certezze sulla possibilità di fare mercato? Supererà la delusione e ripartirà, mettendosi in testa al gruppo che dovrà affrontare la prossima stagione? Ripartirà, ma lo farà condizionato dagli ultimi eventi (rischiando quindi di ripetere quanto visto in passato?), o memore di quello che è successo due estati fa, alzerà bandiera bianca?

Sarri, le dimissioni nel 2024 e la necessità di avere un rapporto diverso – lalazio.com – LA Presse foto

Il prossimo colloquio servirà a dare una risposta a questi interrogativi. I tifosi si aggrappano alla speranza che Maurizio Sarri riesca a gestire la situazione e che parta con uno spirito completamente diverso rispetto a quello con cui iniziò la stagione 2023-24. Ora la palla passa alla società: se non sarà in grado di accontentarlo attraverso le scelte di mercato, che almeno si comporti in modo chiaro e spieghi nel dettaglio la situazione. Senza nascondere la verità. Il Sarri Bis non è certo partito con il piede giusto, ma ci sarebbe ancora il tempo per provare a raddrizzare la situazione. Basta essere chiari!

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