Il tecnico biancoceleste nemmeno è arrivato a Formello per il primo giorno di ritiro e si mette già in discussione per le rivelazioni negative ricevute
Sorriso sparito, un pizzico d’entusiasmo pure. Mai si sarebbe immaginato di dove approcciare il suo ritorno alla Lazio in una maniera così beffarda e anche dolorosa. Qualche giorno fa, durante un evento a Castiglione della Pescaia, rideva di gusto, era sollevato dall’esser tornato sulla panchina della Lazio, parlava di tutto anche dei giocatori che non aveva mai allenato e si diceva curioso di vederli sul campo per dare un giudizio e decidere insieme alla società cosa fare. Mai si sarebbe immaginato che quei giudizi, positivi o negativi che fossero, contassero praticamente nulla. Già perché se ne bocciava qualcuno, tanto sarebbe rimasto a Formello lo stesso perché comunque non sarebbe stato ceduto per prenderne uno più adatto. Tutti quei discorsi fatti con Fabiani a casa e anche a Formello erano aria fritta. Temi sulla mezzala o sul terzini sinistro o anche sul centravanti da prendere erano solo discorsi fatti per l’aria. Niente di più, niente di meno.

E’ soprattutto questo quello che gli ha dato più fastidio. Sapeva che c’erano delle difficoltà a fare mercato, ma che qualcosa di sarebbe fatto, ma passare dal “qualcosa a zero”, ce ne passa e venirlo a sapere da altri e non da Lotito e Fabiani in persona, l’ha fatto rimanere male, malissimo. Si è sentito tradito e si è arrabbiato. L’aveva messo in conto di arrabbiarsi, ma non così e non perché era stato raggirato. Almeno, è questa la sensazione che ha avuto e soprattutto vedendo quello che stava girando da giorni.
Incontro con Fabiani e la decisione di restare lo stesso ma a patto che si faccia chiarezza
Avere difficoltà sul mercato è un conto, avere il mercato bloccato e non poter fare nulla e restare così com’é, è un altro. Magari se gliel’avessero detto, avrebbe fatto qualche riflessione in più e in qualche caso non si sarebbe esposto su chi prendere o meno. Una volta saputa la verità in anticipo, si dice, forse non sarebbe venuto, ma la verità è un’altra è che Sarri si è sentito preso in giro, anche se la Lazio non l’avrebbe mai rifiutata in nessun caso anche con tutta la Fiorentina dietro che poteva spendere e spandere a suo piacimento. Forse è proprio per questo che Lotito non gli ha detto la verità perché altrimenti sarebbe andato altrove, magari alla Fiorentina. Almeno questo è quello che pensava Lotito, ma Sarri avrebbe detto comunque di sì.

Il presidente Lotito l’ha tranquillizzato e gli ha anche promesso che farà di tutto per comprare i giocatori che vuole anzi l’ha rassicurato e gli ha garantito che ci riuscirà. Maurizio Sarri ha visto e parlato con Fabiani, si è sfogato e alla fine ha preso la decisione di restare, sulla quale, nonostante le riflessioni che stava facendo da alcune ore, non ci sono mai stati dubbi, nonostante voci e rumors di pesanti riflessioni che andavano verso le dimissioni. Buffonate. Le riflessioni ci sono state, ma sul come cercare di risolvere la situazione e andare avanti. E soprattutto facendole pesare prima a Lotito e poi a Fabiani, uno degli artefici per cui la Lazio è in questa situazione. Ora si riparte, di nuovo, ma di sicuro la fiducia non è la stessa del giorno in cui è tornato.