Lotito pronto a presentare il progetto definitivo. Appena lo farà, potrà partire finalmente la conferenza dei servizi preliminare
Il tempo dell’attesa e dello stallo infinito sembra ormai alle spalle. In casa Lazio, sul fronte stadio di proprietà, c’è voglia di futuro, di una casa che in realtà nuova non è, ma che potrebbe tornare a brillare come un tempo. Il Flaminio e la società biancoceleste – come riportato nell’edizione odierna del Corriere dello Sport – continuano a cercarsi, annusarsi, rincorrersi. Il matrimonio non è ancora stato celebrato, né ufficializzato, ma i preparativi vanno avanti, senza soste né pause.

Claudio Lotito e il suo staff da una parte, impegnati a perfezionare ogni dettaglio del fascicolo tecnico. Dall’altra, il Campidoglio, in attesa della documentazione finale. Due attori diversi con un obiettivo comune: portare la partita fino al fischio finale. Il sindaco Gualtieri ha tutto l’interesse a chiudere il mandato con un doppio sigillo sportivo-politico: Roma a Pietralata, Lazio al Flaminio.
Anche per questo l’attesa per l’apertura ufficiale della Conferenza dei Servizi Preliminare sta diventando cruciale. A Palazzo Senatorio si resta in attesa delle ultime integrazioni per incardinare tutto negli uffici tecnici competenti.
E proprio negli ultimi giorni, i responsabili laziali del progetto si sono confrontati nuovamente con gli addetti del Comune per limare e ottimizzare ogni singolo punto. Nessuna mossa estemporanea: si tratta di un processo continuo, previsto e necessario in questi percorsi. Serve una documentazione granitica, capace di resistere agli scossoni della burocrazia e di evitare ogni possibile intoppo.
L’iter da completare e il sogno della Lazio
Il nuovo obiettivo è depositare tutto entro luglio, per consentire l’apertura della conferenza entro agosto. Sarà lì il primo vero banco di prova: la compatibilità tecnica del progetto Lazio-Flaminio sarà valutata dagli enti preposti, sovrintendenze in primis.

Il responso potrà essere un via libera con prescrizioni (ipotesi concreta, quella che inizialmente toccò anche alla Roma Nuoto) o uno stop secco. Nessuno, a Formello, si illude che sarà tutto semplice al primo tentativo. Ma se le eventuali modifiche richieste saranno gestibili, la Giunta potrà deliberare il pubblico interesse.
E l’ultimo passaggio sarà l’approvazione in Consiglio Comunale. Tempi lunghi, certo, ma la macchina si è rimessa in moto. Dopo settimane di silenzi, si torna a correre.
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Il piano resta identico: presentare un progetto forte, serio, inattaccabile. Uno stadio moderno, funzionale, ma in grado di rispettare la storia e l’identità del club. Un impianto integrato nel quartiere, non calato dall’alto. È questo l’obiettivo di Lotito, ed è anche il nodo chiave per superare il filtro della burocrazia. È passato tanto tempo, forse troppo. Ma adesso, più che in passato, il futuro sembra davvero a un passo.