Cosa succederà per i rinnovi di Gila, Romagnoli e Guendouzi? Quali sono le mosse già studiate dal club per i prossimi mesi? Lo scenario è chiaro
Il tecnico della Lazio Maurizio Sarri si erge a baluardo del progetto tecnico. Ha accettato la sfida e fino a gennaio, quando spera che il mercato possa riaprirsi, terrà duro e lavorerà con la squadra di oggi. Dovrà rigenerare il gruppo, lavorando su una squadra che lo scorso anno ha chiuso la stagione sfiorando le semifinali di Europa League e la qualificazione in Europa. La squadra ha chiuso il campionato al settimo posto.
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Sarri dovrà lavorare sulla voglia di rivalsa dei suoi giocatori. La società è ora chiamata a respingere gli assalti delle squadre di Premier per alcuni big e provare a lavorare sui rinnovi. Da Guendouzi a Romagnoli, passando per Gila. Sono molti i calciatori della Lazio che saranno chiamati a rivedere la loro posizione contrattuale. Situazioni non semplici da gestire, soprattutto alla luce del blocco attuale e della necessità del club di alleggerire il monte ingaggi, per ridurre le spese e il costo del lavoro allargato.
Gila, Pellegrini e Guendouzi: rinnovi bloccati. Ecco quando se ne parlerà
Difficilmente la Lazio riuscirà a recuperare il disavanzo che ha portato al blocco dell’indice di liquidità. Molto più semplice attendere che dal primo luglio, questo parametro venga eliminato e riuscire a rientrare negli altri due indicatori. Ecco perchè in questo momento il club non può permettersi di sforare e allargare il monte ingaggi. Difficile pensare ad esempio, che ad uno come Gila (che attualmente percepisce una cifra bassissima, vicina ai cinquecento mila euro), possa essere offerta una somma tre o quattro volte superiore (come vorrebbero i suoi manager), che appesantirebbe ulteriormente la cifra del costo del lavoro allargato.

Stesso discorso per Pellegrini, che attualmente ha uno stipendio di circa due milioni e mezzo a stagione e che aspetta da tempo che il club faccia seguito alle promesse fatte in sede di accordo (nell’estate del 2022) e adegui l’ingaggio. Nella stesso situazione si trova anche Guendouzi, che sperava in estate in un ritocco da parte del club. Situazioni che al momentio andranno procastinate. Almeno di qualche mese. Il club si concentrerà ora alla riduzione della rosa e delle spese, per poter rientrare facilmente nei due parametri che dal primo luglio resteranno in vigore. Una volta iniziato il campionato, nel caso in cui la situazione si sia raddrizzata, si passerà ai nuovi accordi.
Da Pellegrini alle cessioni: i prossimi passi da seguire
Anche in passato (e in assenza di blocchi e imposizioni), la Lazio ha sempre preferito rimandare i rinnovi tra settembre e ottobre: Milinkovic Savic, Immobile, Luis Alberto (solo per citare gli ultimi casi), rinnovarono il loro contratto durante la prima sosta del campionato (tra la fine di agosto e metà settembre). Difficile pensare che questa volta le cose andranno diversamente. Prima di pensare ai rinnovi però, sarà necessario concludere altre operazioni: per fare cassa (aumentando quindi le entrate) e per ridurre le spese.

Il primo passo sarà trovare un nuovo accordo con Luca Pellegrini, che in questa stagione vedrà il suo ingaggio levitare fino a due milioni e mezzo (in base agli accordi presi precedentemente con la Juventus). Al calciatore verrà proposta una dilazione e un allungamento di contratto, per diminuire il peso del suo stipendio dalle casse del club. Poi sarà il momento delle cessioni: dopo i quattordici milioni (più tre di bonus) incassati dalla vendita di Tchaouna al Burnely, la Lazio conta di chiudere altri due colpi in uscita.
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Il primo è legato alla possibile partenza di Floriani Mussolini. Il terzino è stato appena riscattato dalla Juve Stabia (controriscatto di quattrocentomila euro) ed ha diverse richieste, dall’Italia e dalla Premier. Il club conta di incassare almeno otto milioni di euro dalla sua vendita (in Inghilterra). Poi toccherà a Cancellieri. Sull’attaccante italiano ha chiesto informazioni il Cagliari. La Lazio ha aperto alla cessione, ma punta alla vendita a titolo definitivo o al massimo ad un prestito oneroso con obbligo di riscatto. I big (Zaccagni, Gila, Romagnoli, Guendouzi, Rovella) non partiranno. Qualche dubbio resta su Castellanos: nel caso in cui Sarri promuova Dia come centravanti titolare, l’argentino potrebbe impuntarsi: ha bisogno di giocare per trovare la convocazione con l’Argentina ai prossimi Mondiali. I manager (in caso di bocciatura da parte del tecnico) potrebbero tornare alla carica, portando nuove offerte. Ma si tratta di un’eventualità al momento lontana.