La Lazio blinda la porta: Mandas e Provedel restano entrambi, in attesa di una sfida a due per la maglia da titolare. Sarri rilancia la concorrenza interna
Un doppio lusso, ma anche una necessità. La Lazio riparte con due portieri titolari per un solo posto, stretta tra una scelta tecnica precisa e una condizione regolamentare che non lascia alternative. Mandas e Provedel restano entrambi. Non si tocca niente, almeno tra i pali.

L’estate – comer riportato nell’edizione odierna del Corriere dello Sport – ha congelato ogni possibilità di rivoluzione in porta, e il blocco del mercato ha fatto il resto: chi esce, non può essere sostituito. E allora Formello ha alzato le serrature sul ruolo più delicato. Maurizio Sarri, tornato a pieno comando, è stato netto: «Abbiamo due portieri forti, si giocheranno il posto. Chi non regge la panchina, a dicembre può chiedere la cessione». Chiarezza totale. Ribadita anche negli ultimi colloqui di mercato. Nessuno si muove.
Provedel e Mandas, profili diversi ma complementari. Il primo, classe ’94, è il volto del primo Sarri: portiere da Champions, protagonista contro l’Atletico, leader silenzioso e affidabile. L’altro, il greco con la faccia da studente, ha conquistato tutto e tutti nella scorsa stagione, prendendosi la scena senza tremare.
Esordio nel derby, prestazioni da veterano, riflettori accesi anche all’estero. Il Wolverhampton lo aveva messo nel mirino già l’anno scorso, e dalla Premier l’interesse non è mai svanito. Anche Provedel, dopo qualche panchina di troppo, aveva attratto attenzioni: Napoli e Bologna avevano sondato il terreno. Ma con le mani legate dal blocco alle operazioni in entrata, ogni discorso è stato azzerato.
La Lazio e il paradosso in porta
Nessuno parte, nessuno arriva. E la Lazio si ritrova con un “paradosso”: due numeri uno, entrambi in cerca di titolarità, costretti a restare e a convivere. Sarri, che conosce le dinamiche dello spogliatoio come pochi, ha già riacceso la concorrenza. Toccherà al campo scrivere le gerarchie.

Mandas ha fame, calma interiore e quella spavalderia pulita di chi non ha nulla da perdere. Ha dimostrato personalità nel momento più scomodo, è cresciuto nell’ombra, accanto a un compagno esperto, senza mai forzare il passo. Provedel, invece, ha ancora dentro la voglia di riprendersi il posto.
Non ha chiuso bene l’ultima stagione, ma ha mantenuto lo spirito del gruppo. Il suo gioco con i piedi resta più in linea con l’impostazione sarriana, ma anche questo – ora – conta il giusto. Sarri vuole meritocrazia quotidiana. Chi convince, gioca. Chi si ferma, aspetta. In terza fila c’è Furlanetto, classe 2002, promosso dalla Primavera. Basterà? Sì, fino a gennaio. Poi, con la riapertura del mercato, si valuterà se intervenire.
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Nel frattempo, la Lazio può permettersi il lusso che molti non hanno: una delle coppie più complete e affidabili del campionato. La scelta definitiva arriverà sul campo, ma il messaggio è chiaro. Si parte con due numeri uno. E nessuno parte in vantaggio.