Il patron biancoceleste attacca Gravina, la Figc e poi fa riferimenti al club giallorosso: “Noi con il mercato fermo, chi invece non rispetta il Fair Play finanziario…”
Giorni caldi, intensi e fatti di dubbi e incertezze sul presente e sul futuro. La Lazio è bloccata sul mercato ed ha subito anche il rimbrotto di Gravina. Il presidente Federale, che era stato tirato in ballo dal patron biancoceleste, critico nei confronti delle normative che hanno portato la Lazio a fermarsi, ha commentato lo stop al mercato, bacchettando Lotito e la società: “Le regole del blocco del mercato della Lazio sono sancite in maniera molto chiara già da due anni”, ha detto il presidente Federale, lanciando un’accusa diretta al patron della Lazio.

Le regole, secondo il pensiero di Gravina, erano chiare: e tutti (tranne la Lazio) le hanno rispettate. Il blocco è stato inflitto solo al club biancoceleste. Parole che hanno però trovato l’immediata risposta del presidente biancoceleste, sempre più critico nei confronti del numero uno della Federcalcio e di norme, considerate obsolete e inutili. “É una follia dover versare 115 milioni per dei parametri che non esistono più, applicando una norma retroattiva invece di quella nuova. La Lazio è una società quotata in borsa. Se si crea un danno legato a un’interpretazione arbitraria della norma, che non è razionale e giustificata, poi bisogna assumersene le responsabilità”, ha detto al Messaggero.
Lotito punge Gravina e la Roma: “Noi fermi, chi è sanzionato dalla Uefa per il Fair Play finanziaro no”
Lotito ne ha approfittato poi per lanciare accuse, più o meno dirette, ai club che erano stati oggetto di osservazioni e sanzioni da parte della Uefa per il mancato rispetto del Fair Play finanziario. Tra queste anche la Roma, che entro la data di ieri (trenta giugno) avrebbe dovuto effettuare delle operazioni in uscita per inserire a bilancio delle plusvalenze. Il club giallorosso c’è riuscito in parte (vendendo solo Abraham) ed incorrerà in una sanzione (multa o riduzione della lista Uefa). “La Lazio non rischia il fallimento, è solida, con 300 milioni di patrimonio e nessun debito. Noi non abbiamo problemi ma non possiamo fare il mercato, che invece fanno tranquillamente club sanzionati dalla Uefa per il fair play finanziario”, ha ribadito ancora il patron.

Che continua a criticare Gravina e le imposizioni alle quali la Lazio sarà chiamata a sottostare: “Bastava fare un blocco soft. Sino a gennaio, tu puoi vendere e comprare. Invece, si crea un blocco su un indebitamento finto. E se si infortuna un giocare per un lungo periodo, per quale motivo non potrei sostituirlo sino a gennaio? La ratio della precedente norma era quella di garantire che la squadra non fallisse durante il campionato. La Lazio non rischia il fallimento, è solida”. Ma resta ferma sul mercato. Con un tecnico costretto a ripartire da una rosa che lo scorso anno aveva chiuso la stagione al settimo posto. “Non gli abbiamo nascosto nulla perché anche noi siamo rimasti sorpresi dall’interpretazione della norma, successivamente alla comunicazione Covisoc del 26 maggio”.