Alessio Romagnoli si prepara alla quarta stagione in biancoceleste con la stessa fedeltà dell’estate 2022. Rinnovo bloccato, ma amore e appartenenza restano intatti. Sarà ancora una colonna per Sarri
Il cuore, ancora una volta, prima di tutto. Prima del contratto, delle firme, del denaro. Alessio Romagnoli si appresta a vivere la sua quarta stagione in maglia Lazio con lo stesso spirito con cui la scelse nell’estate del 2022: fedeltà totale, al di là di ogni logica economica.

Allora – come riportato nell’edizione odierna del Corriere dello Sport – rinunciò a ingaggi più alti pur di inseguire il sogno biancoceleste. Oggi, in un’estate segnata da incertezze e vincoli, è pronto a confermare quella scelta.
Come molti compagni – e come lo stesso Sarri – avrebbe sperato in segnali più forti da parte del club per costruire la nuova stagione. Nel suo caso, si traduceva in un possibile rinnovo, magari con un leggero ritocco dell’ingaggio. Nessuna richiesta fuori scala, solo un riconoscimento del ruolo centrale che si è guadagnato in campo e nello spogliatoio.
Ma con gli indici finanziari fuori controllo, la Lazio non può né acquistare né proporre nuovi contratti. Tutto è bloccato. E anche chi, come Romagnoli, avrebbe meritato qualcosa in più, deve mettersi in attesa. Forse se ne riparlerà in autunno, ma certezze non ce ne sono. Resta l’orgoglio, resta l’appartenenza. E Alessio, che la Lazio l’ha amata fin da bambino, sa che certe decisioni non si discutono. Si prendono e basta.
Romagnoli e l’amore per la Lazio
Il valore di Romagnoli va oltre le firme. Lo raccontano i numeri, lo testimonia la continuità. Con Baroni in panchina è stato un perno della difesa. Cinque gol stagionali – record personale – tra Serie A ed Europa, senza mai venir meno a presenza e affidabilità. Non ha bisogno di sceneggiate per farsi ascoltare: è una guida silenziosa, lucida, costante.

È il centrale che Sarri voleva per sostituire Acerbi: elegante nelle uscite, intelligente nel comandare la linea, capace di forzare o attendere a seconda delle situazioni. Per il Comandante è un intoccabile. E nella Lazio che riparte, sarà ancora una colonna. Qualche settimana fa si è sottoposto a una tonsillectomia a Villa Mafalda: nulla di grave, solo routine. Il recupero è stato monitorato passo passo, e al ritiro ci sarà in perfette condizioni.
Il presente è scritto: Romagnoli resta. Resta al centro della squadra, della difesa, del progetto. In attesa – se tutto andrà per il verso giusto – di un rinnovo che premi non solo il rendimento, ma la scelta di cuore fatta due estati fa. Quando, a costo di rinunciare a molto, decise di tornare a casa.
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Oggi accetta di aspettare. In un calcio che ha sempre meno spazio per i simboli e sempre più contratti senza anima, Alessio continua a scegliere la strada più rara: quella del sentimento. Perché la Lazio, per lui, è qualcosa che va oltre. È un’appartenenza. È un legame che non ha bisogno di clausole.