Boulaye Dia è pronto a giocarsi le sue carte alla Lazio. Nessuna gerarchia definita, fame di gol e Coppa d’Africa all’orizzonte: per Sarri può diventare un’arma in più o una grana
Può essere un jolly o trasformarsi in una grana. Boulaye Dia, oggi, è la variabile meno prevedibile dell’attacco della Lazio. L’uomo in grado di cambiare lo spartito, come riportato nell’edizione odierna del Corriere dello Sport. Nel bene o nel male.

Sarri se l’è ritrovato nel cuore del progetto tecnico, ma anche nel bel mezzo di un rebus. Perché da una parte può candidarsi a diventare il centravanti titolare nel 4-3-3, dall’altra resta un’incognita sotto diversi aspetti. Parte in parità con Castellanos. Nessuna gerarchia definita. Toccherà al campo, e alla preparazione, dettare i verdetti. Dia ha esperienza, senso del gol, capacità di attaccare la profondità.
È un “numero 9” vero, e il sistema offensivo immaginato dal Comandante potrebbe esaltarlo come non accadeva da tempo. Baroni, infatti, lo aveva reinventato come trequartista o seconda punta: una posizione più di raccordo, più dispendiosa, ma meno incisiva sotto porta. Con Sarri, invece, avrà l’occasione di tornare al suo habitat naturale.
Anche il Senegal lo aspetta. Il 10 giugno, nell’amichevole simbolica giocata al City Ground di Nottingham, i Leoni della Teranga hanno battuto 3-1 l’Inghilterra. Una vittoria pesante, la prima dell’era Thiaw, il nuovo ct che ha scelto di ripartire da un 4-3-3 classico. Dia è subentrato nella ripresa, ma il messaggio è chiaro: serve una punta centrale vera.
Quale futuro per Dia alla Lazio
Se saprà imporsi con la Lazio, tornerà protagonista anche in Nazionale, che punta alla qualificazione per i prossimi Mondiali. Ma prima c’è la Coppa d’Africa, in programma da fine dicembre. Un dettaglio non secondario: la Lazio potrebbe perdere il suo attaccante nel vivo della stagione.

Il profilo di Dia è pieno di sfumature. È stato un investimento importante e, per caratteristiche, unico nel reparto offensivo. Ma al tempo stesso può rappresentare una carta da giocare sul mercato, qualora emergessero offerte interessanti o necessità economiche. Ha mercato all’estero e potrebbe attrarre richieste anche dopo la Coppa d’Africa. Ma oggi la strada è tracciata: resta, si gioca il posto.
A dicembre si valuterà. Intanto si presenterà al raduno con lo spirito giusto. Ha chiuso un’annata altalenante ma comunque positiva, con 12 reti all’attivo tra campionato e coppe (9 in Serie A, 3 in Europa). Adesso ha una nuova occasione e vuole sfruttarla. Nel 4-3-3 pensato da Sarri può tornare a brillare. I gol li ha sempre trovati, e il lavoro per la squadra è nel suo DNA. La sua fame, oggi, può diventare una risorsa preziosa per una Lazio in cerca di nuova energia offensiva.
LEGGI ANCHE… Walter Sabatini: “Sarri stoico, con lui la Lazio farà bene. Dia centravanti nel 4-3-3? È perfetto”
Boulaye Dia cammina su un filo. Vuole ritagliarsi uno spazio da protagonista, riconquistare la Nazionale, tornare nei radar del calcio europeo. Ma prima di tutto, vuole convincere Sarri. Perché tutto parte da lì. Il Comandante lo osserva con attenzione. Sa che dietro quel numero 19 si nasconde un potenziale da liberare. Ed è l’unica cosa che, per ora, davvero conta. Il resto — Coppa d’Africa compresa — si vedrà strada facendo.