Si prepara per l’ultima stagione da giocatore, almeno questo è quello che pensa poi a fine campionato si vedrà
Verso l’infinito e oltre. Era il moto di Buzz Lightyear, l’astronauta di Toy Story, un personaggio che non si stancava mai anzi, più andava avanti, più gli riuscivano le cose più difficili. E Pedrito sembra proprio essere il Buzz della Lazio. Un po’ come il vino, più invecchia e diventa grande, più diventa forte e speciale e a giovarne è la squadra biancoceleste che nell’ultima stagione ne ha beneficiato alla grande, peccato che i suoi guizzi e i suoi gol non sono serviti per una qualificazione europea. Hanno consegnato lo scudetto al Napoli e un’intera città è pronta ad omaggiarlo come si deve, ma anche e soprattutto quella biancoceleste gli prepara le dovute celebrazioni.

E lui come accade ogni volta si prepara come ha sempre fatto, poi a maggior ragione quest’anno che c’è Maurizio Sarri, uno degli allenatore che più l’ha valorizzato insieme a Guardiola. E non è proprio un caso e una disdetta che, per quello che potrebbe essere il suo ultimo anno da giocatore, ad accompagnarlo sia proprio il tecnico toscano che più di tutti l’ha voluto alla Lazio.
Per Pedrito a Roma e alla Lazio l’elisir di lunga vita da campione
Incredibile che, proprio un anno fa di questi tempi, la Lazio, sotto sotto, sperava che Pedrito seguisse Luis Alberto e compagni verso altre mete più ricche, non perché non ci tenesse, solo che considerava esagerati i quasi tre milioni di euro che prendeva d’ingaggio per uno che è più vicino al 40 che ai trent’anni. Un ragionamento logico, che ci poteva stare, non per Marco Baroni che ci aveva parlato e insistito affinché rimanesse. E ha fatto bene.Per la Lazio è una fortuna avere un giocatore di questo livello e di questa competenza e conoscenza calcistica, ma soprattutto esperienza.

E per fortuna, Pedro è rimasto alla Lazio, anche perché senza i suoi gol e i suoi assist probabilmente la cavalcata in Europa e quella in campionato non sarebbe stata così avvincente come in realtà è accaduto.
Poi non si è conclusa bene, ma fa parte anche questo del calcio e dell’esito delle partite e di una stagione un po’ anomala, ma ora non pensa a questo, bensì a quello che deve ancora accadere: “La verità è che sono felice di stare in una città come Roma, mi sento bene e a mio agio alla Lazio dove posso esprimermi come desidero e come sono, in campo e fuori”