Patric e Gigot si giocano un posto nella nuova Lazio: Sarri osserverà tutto nel ritiro di Formello prima di scegliere chi resterà in difesa
Cinque centrali per quattro posti. Troppi, per una Lazio che riparte senza le coppe e con il chiaro obiettivo di ritrovare equilibrio. C’è un reparto da assestare, una gerarchia da costruire, un’idea da scolpire nel lavoro quotidiano. E c’è un dubbio, uno solo, che pesa più degli altri: Patric o Gigot? Il ballottaggio è aperto. Il ritiro, come riportato nell’edizione odierna del Corriere dello Sport, deciderà tutto.

Tre posti sono già assegnati. Gila è una certezza, Romagnoli un pilastro, Provstgaard la nuova scommessa su cui Sarri punta forte. Restano loro due: il veterano Patric e il guerriero Gigot. Due storie diverse, due caratteri opposti, due stili lontani. Uno resterà, l’altro potrebbe salutare prima che il mercato chiuda i battenti. La decisione non è ancora presa. Il Comandante, uomo di campo, vuole prima vedere da vicino. Osservare. Capire.
Gigot è stato un colpo a sorpresa nella scorsa estate. Sarri lo ritrova oggi come oggetto tutto da scoprire: non lo conosce, né come giocatore né come uomo. Ma ne apprezza fisico, esperienza, leadership. Il francese dovrà imparare in fretta il linguaggio tattico della Lazio, fatto di scelte rapide, costruzione dal basso e letture preventive. Una scuola di pensiero che non fa sconti.
Patric, invece, è di casa. Conosce Formello come le sue tasche. Ha già vissuto mille volte i ritmi del ritiro, le indicazioni dei tecnici, le richieste di un gioco che cambia ma resta esigente. Ma ha un ostacolo da superare: la condizione. L’intervento alla caviglia lo ha fermato nel finale della scorsa stagione. È guarito, ma deve recuperare la forma per non restare indietro. Spirito e duttilità non gli mancano, e Sarri lo sa bene.
Sfida Gigot-Patric, decide Sarri
Le doppie sedute inizieranno il 14 luglio, e con esse anche il duello. Un mese per convincere, per restare, per guadagnarsi spazio. In un reparto che parte con tre titolari già designati, trovare spazio sarà impresa vera. Ma il giudice sarà il campo: allenamenti, amichevoli, reazioni. Sarri valuterà ogni dettaglio, atletico e mentale. Alla fine di luglio arriverà il verdetto. Con razionalità e lucidità.

L’ipotesi di una cessione non è remota. Anzi, è contemplata e condivisa. Cinque centrali sono troppi per un 4-3-3 senza Europa. E la Lazio non può permettersi sovrabbondanza in un’annata in cui ogni risorsa dovrà essere mirata. Gigot ha estimatori in Ligue 1 e in Russia.
Patric resta apprezzato in Spagna. Molto dipenderà anche dalla volontà dei diretti interessati, da come reagiranno alle prime settimane di lavoro e da ciò che emergerà negli equilibri dello spogliatoio.
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Per ora, restano tutti. Nessuno è fuori. Ma il campo parlerà presto. E lì, nel silenzio di Formello, inizierà davvero il nuovo ciclo. Con regole nuove, aspettative diverse e una sola certezza: chi non è funzionale, dovrà lasciare spazio.