La Lazio valuta le cessioni di Nuno Tavares e Castellanos per alleggerire il bilancio: plusvalenze, tattica e gerarchie alla prova del mercato estivo
Incedibili, ma non troppo. O almeno, come riportato nell’edizione odierna del Corriere dello Sport, non tra i più incedibili secondo Lotito e Sarri. È il caso di Nuno Tavares e Taty Castellanos, due nomi che rientrano nell’appello di inizio stagione lanciato da Formello: “Non compriamo, ma non vendiamo nessuno”. Frase ripetuta come un mantra. Eppure, un margine di trattativa c’è. Perché la Lazio ha un occhio fisso sui conti e l’obiettivo – ormai chiaro – è quello di alleggerire il bilancio guardando al medio termine.

C’è chi resta bloccato, chi può partire e chi, tra gli esuberi, è già sulla rampa di lancio. Tchaouna è stato il primo a salutare. Ma non basta. Servono altri tagli. In bilico restano anche Cancellieri, Noslin, Patric e perfino Gigot, mentre Sarri ha posto un veto chiaro su Guendouzi, Rovella, Gila e Romagnoli: l’asse centrale è intoccabile.
Il riscatto di Nuno Tavares era stato anticipato per una precisa strategia: mettersi nelle condizioni di venderlo subito, magari con il traino del Mondiale per Club. Un investimento, più che una scelta tecnica. L’interesse dell’Al Hilal è sfumato con l’arrivo di Inzaghi a Riyad: i sauditi hanno puntato Theo Hernandez e scartato Angelino.
La Lazio, secondo alcune voci, avrebbe detto no a 40 milioni per il portoghese. Ma sembrano più suggestioni che realtà. Intanto Sarri lo studierà da vicino, cercherà di adattarlo, proverà a correggerne i limiti difensivi. I dubbi tattici restano forti, così come le incognite fisiche. Ma la percentuale sulla rivendita ancora spettante all’Arsenal non frena l’ipotesi cessione, se arrivasse l’offerta giusta.
La punta da sbloccare
Poi c’è Castellanos. L’argentino era nei piani di Sarri già dalla firma del nuovo contratto, quando si immaginava un colpo a effetto come Raspadori (valutato 30 milioni dal Napoli) se fosse arrivata qualche proposta importante. Ma nulla si è mosso. Il Taty resta, con la speranza di alzare il livello sotto porta. Sarri lo conosce, lo ha rivisto a Castiglione della Pescaia: lo apprezza per i gol acrobatici, ma ha sottolineato la freddezza di Boulaye Dia, considerato più punta vera.

La concorrenza è aperta. I due si alterneranno, Noslin è un rebus tattico da risolvere: centravanti o esterno? A inizio giugno, si parlava di offerte inglesi per il Taty, mai arrivate a Formello. Il Burnley, accostato a lui, ha virato su Tchaouna. Ma la Lazio ha già fatto sapere che lo lascerebbe partire solo per una cifra da almeno 30 milioni. Nulla di scontato, tutto ancora aperto.
La Lazio non ha mai fatto vero player trading. Ora deve iniziare. Serve generare plusvalenze, serve vendere bene. Oltre a Tavares, ci sono altri quattro terzini in rosa: Lazzari, Hysaj, Marusic e Pellegrini.
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La concorrenza è tanta, il minutaggio da dividere. La Lazio dovrà scegliere chi tenere e chi sacrificare, perché la sostenibilità passa anche dalle fasce. In sintesi: il mercato è bloccato, ma le riflessioni sono aperte. Nessuno è intoccabile per davvero. Dipenderà tutto dalle offerte. Quelle vere.