Con i test atletici di tutti i componenti della rosa è partita tra mille dubbi e mille polemiche la nuova stagione biancoceleste che come unica certezza avrà l’assoluta mancanza di un nuovo acquisto
Via ai test atletici, poi da lunedì si comincerà a fare sul serio nel Training Center di Formello dove Maurizio Sarri, tornato sulla panchina della Lazio sedici mesi dopo aver rimesso il mandato nelle mani di Lotito, prima della scadenza naturale del contratto, metterà sotto torchio una rosa rimasta immutata dalla scorsa stagione per via del blocco del mercato imposto dalla Federazione, per aver sforato tre parametri economico finanziari. Una vera e propria mannaia che si è abbattuta sulla società del presidente Lotito e sull’allenatore Sarri pronto a tornare al suo amato 433, ma forse adesso senza avere tutti gli interpreti giusti.

Alla fine quindi sarà Sarri bis. E quello dell’allenatore toscano sarà anche, per forza di cose, l’unico volto “nuovo” al via della nuova stagione vista la punizione inflitta alla società. La rosa dei giocatori infatti è stata confermata obbligatoriamente in toto, a parte la cessione già avvenuta di Tchaouna in Premier League e i ritorni dai rispettivi prestiti di Cataldi e Cancellieri. Quasi sicuramente qualche elemento verrà sistemato altrove anche per la precisa richiesta dell’ex tecnico di Juventus e Napoli di lavorare con non più di 20 giocatori di movimento, portieri esclusi.
La garanzia è il ritorno di Sarri
Una stagione finita in maniera ingloriosa con la sconfitta casalinga contro il Lecce che ha privato, dopo otto partecipazioni consecutive, la Lazio delle coppe europee e un’estate diventata se possibile ancora più turbolenta dopo la clamorosa decisione inflitta alla società da parte della FIGC di non poter effettuare acquisti in questa sessione estiva, hanno fatto da preludio al ritorno di Maurizio Sarri sulla panchina biancoceleste, fortemente voluto dal presidente e dal direttore sportivo, dopo la fine del rapporto con l’ex allenatore Marco Baroni.

Da ieri è scattato il raduno in previsione del ritiro precampionato che quest’anno, dopo quattordici anni, non si terrà più tra le montagne di Auronzo di Cadore, ma direttamente a Formello, la rosa a disposizione del Comandante è quindi la stessa che è arrivata settima lo scorso anno. Toccherà quindi all’ex tecnico di Chelsea e Napoli provare a migliorare quello che lo scorso anno non è andato, cercare di far rendere di più alcuni giocatori ancora attesi a una definitiva esplosione e blindare meglio la difesa con una cura maggiore della fase difensiva che lo scorso anno ha subito più di un gol a partita. Tutto lavoro sul campo che Sarri dovrà fare proprio durante il ritiro prima di giocare la prima giornata di campionato a Como il 24 agosto e poi durante l’arco della stagione sfruttando la mancanza di impegni infrasettimanali.
Ma la scelta del sistema di gioco sarà decisiva
La maggior parte della rosa è già stata allenata dal tecnico toscano e molto probabilmente si ripartirà da quel 433 tanto caro a Sarri, ma lo stesso allenatore, nelle prime interviste rilasciate dopo l’ufficializzazione del ritorno a Formello, ha parlato di alcune lacune nella rosa a disposizione, soprattutto a centrocampo dove la mancanza di una mezzala dalle caratteristiche precise è comunque evidente. Il Sarrismo è esploso a Napoli sull’onda di un 433 spettacolare, con ali votate all’attacco e centrocampisti pronti a recuperare il pallone e a catapultarsi in area di rigore avversaria per provare a battere a rete. Rovella, con Cataldi e Belayhane pronti a subentrare, sono perfetti per il centrale di centrocampo, ma come mezzali soltanto Guendouzi e Vecino restano a disposizione di Sarri, oltre a Dele Bashiru che resta sempre un’ incognita che lo stesso allenatore ha ammesso di voler prima vedere in ritiro per giudicare.

Sulla difesa a quattro non ci sono dubbi vista anche l’abbondanza di elementi sia per il ruolo di centrali difensivi sia di esterni, mentre per i tre ruoli d’attacco ci sono Castellanos e Dia a contendersi la maglia di centravanti e Zaccagni, Isaksen Pedro e Noslin le due da esterno offensivo. Emerge chiara la difficoltà a centrocampo, ecco perchè Sarri potrebbe provare a derogare dal suo dogmatico 433 e tornare magari a una formula comunque conosciuta in esperienze passate come il 4231, dove a centrocampo potrebbero ruotare due tra Rovella, Vecino, Guendouzi, Cataldi e Balayhane, mentre Zaccagni, Dia, Pedro, Isaksen e Noslin e all’occorrenza anche lo stesso Vecino, potrebbero giocare dietro l’unica punta. Saranno giorni di lavoro a Formello per Sarri che dovrà capire quale abito calzerà meglio a una rosa che comunque avrà qualcosa da dimostrare dopo l’amara conclusione della passata stagione.