L’ex terzino destro dello scudetto della Lazio esalta il tecnico toscano: “Lo ammiro da sempre, riuscirà a fare bene in un momento complicato”
Tutti attorno a Maurizio Sarri. Tutti si mettono vicino a lui come se ne avesse bisogno più di tanti altri e più degli altri anni quando era alla Lazio. Il momento è quello che è e i tifosi lo avvertono, ma anche chi col pallone e con gli spogliatoi ha dimestichezza, soprattutto nei momenti di difficoltà, come un ex campione d’Italia con la Lazio come Sergio Petrelli, il terzino destro che con le sue folate e il suo carattere arcigno fece innamorare tanti sostenitori di fede laziale. El Pedro, come lo chiamavano tutti, non è uno che parla con tanta disinvoltura, nel senso che non ama particolarmente mettersi in mostra ma quando bisogna parlare di Lazio non si tira mai indietro: “E’ la squadra che fa parte della mia vita, quando chiama io rispondo sempre, è come se fossi sempre a disposizione, a maggior ragione quando c’è un po’ di difficoltà, come adesso, ma sono sicuro che tutto andrà per il meglio“.

Sergio Petrelli quando parla lo fa senza mezze misure perché non ha paura di dire quello che pensa, era così quando giocava e allenava, lo è ancora adesso che sta superando gli ottant’anni anche se non dimostra affatto la sua età, “ma nessuno è invincibile, certo prima o poi arriverà anche il mio turno, come è accaduto a tanti di noi, amici e compagni meravigliosi che ho nel cuore“, dice con emozione Petrelli che ricorda la squadra del ’74 e aggiunge: “Siamo rimasti in pochi, pochissimi, chissà se a breve la Lazio farà qualcosa e si ricorderà ancora di noi, me lo auguro, anche perché l’ultima volta è stato bellissimo, c’erano ancora tanti ragazzi che adesso non ci sono più“.
“Adoro i terzini, spero che Mussolini non sia andato via per il suo cognome, sarebbe una stupidaggine mostruosa…”
Sull’attualità, El Pedro non ha dubbi e si appoggia totalmente a Maurizio Sarri, anche perché lo considera uno dei più bravi che ci sono in circolazione: “Sono contento che è tornato, ora mi sento un po’ più al sicuro visto che c’è lui. Un tecnico di grande affidabilità e bravo a lavorare sul campo e coi giocatori che ha a disposizione, riesce a dare equilibrio e allo stesso tempo forza e bellezza al gioco. E’ la scelta migliore che potesse fare la Lazio in questo momento, con lui c’è la speranza che le cose possano andare meglio e fare più di quello che è stato fatto l’anno scorso“.

Sa bene che ci sono un po’ di difficoltà, anche perché il mercato è bloccato e la squadra è la stessa dell’anno scorso, ma per Petrelli è tutt’altro che una sciagura: “Ma è meglio così, tanto si spendono i soldi, una marea di soldi spesso e volentieri per comprare giocatori che non servono a nulla, per di più dall’estero, magari potrebbe essere una buona occasione per valorizzare qualche giovane della Lazio, è da tanto troppo tempo che non si fa, poi la squadra è buona e Sarri saprà cosa fare“. Ma sui giovani non è così che la vede la società, basta pensare alla cessione di Mussolini, esterno destro proprio come Petrelli e lui qui va su tutte le furie: “Ecco questa è una fesseria, spero solo che non sia dettata dal suo cognome, altrimenti sarebbe una doppia stupidaggine, peccato vederlo andare da altre parti e non cercare di imporsi con la Lazio, dopo una bella stagione fatta in serie B“