Da domani si fa sul serio: scatta il ritiro a Formello tra mugugni, nessun volto nuovo e una sola certezza

Dopo aver svolto visite mediche e test atletici, domani si comincia a fare sul serio e può così iniziare anche la seconda avventura di Maurizio Sarri a Formello

Un’estate da Lazio. Non bastava aver concluso il campionato con un più che deludente settimo posto, che ha condannato i biancocelesti, dopo otto partecipazione consecutive, a rimanere anche fuori dalle coppe europee, poi è arrivata anche la mannaia della decisione della Covisoc che imponeva il blocco totale degli acquisti alla società gestita dal presidente Claudio Lotito, lasciando tutti senza sogni di calciomercato sotto l’ombrellone. Tre sono stati i parametri economico finanziari che impediscono oggi di far arrivare volti nuovi a Formello, almeno fino alla prossima sessione di calciomercato prevista dal 1 gennaio 2026.

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Da domani si fa sul serio: scatta il ritiro a Formello tra mugugni, nessun volto nuovo e una sola certezza – LaLazio.com – LaPresse.it

Unica nota positiva di questo momento davvero difficile nella storia della gestione Lotito è rappresentato dal ritorno di Maurizio Sarri sulla panchina biancoceleste, 16 mesi dopo aver rimesso il suo mandato nelle mani del presidente a una decina di giornate dal termine della terza stagione a Roma. Il Comandante rappresenta per la tifoseria l’unico punto fermo in questo momento così complicato, l’unica ancora di salvezza di un tecnico che con le sue idee ha già portato la Lazio a un quinto e a uno straordinario secondo posto in classifica.

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Una classica estate turbolenta

Dopo la delusione di aver addirittura fallito la qualificazione alle coppe europee, uscendo di fatto almeno per la prossima stagione dalla ribalta delle competizioni internazionali, il tifoso della Lazio è rimasto addirittura spiazzato dal clamoroso annuncio che la società non era risultata in regola con alcuni paletti finanziari e quindi aveva il mercato in entrata bloccato almeno fino alla prossima sessione invernale, quella che solitamente scatta dal gennaio dell’anno successivo. Una batosta pesante da assorbire per l’intero ambiente sempre in aperta contestazione con una gestione che sembra oramai non riuscire più a rimanere al passo con il calcio moderno. Vedersi addirittura bloccare completamente il mercato è stata una figuraccia epocale da cui non sarà facile rialzarsi.

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Una classica estate turbolenta – LaLazio.com – LaPresse.it

Domani scatterà il ritiro che, dopo quattordici anni consecutivi di Auronzo di Cadore, nello splendido scenario delle Dolomiti, si effettuerà interamente nel training sport center di Formello, senza ovviamente la consueta grande partecipazione della gente pronta far combaciare le proprie vacanze con la possibilità di stare vicino ai propri beniamini. Insomma, la stagione parte già molto in salita, martedì si svolgerà nel cuore di Roma ancora una marcia di protesta dei tifosi della Lazio, pronti a far sentire ancora una volta tutto il proprio disappunto, ma comunque già in grado di regalare un primo segnale di positività, sottoscrivendo, nella fase di rinnovo, un numero di abbonamenti davvero sorprendente.

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La vecchia guardia e il Comandante

La Lazio riparte dalla rosa dello scorso anno. Il blocco del mercato impedisce di fatto l’arrivo di volti nuovi e quindi tutto si giocherà sulla voglia di rivincita di un gruppo storico che ha fallito lo scorso anno e sulla capacità di Sarri di saper trovare le giuste motivazioni, di toccare le corde dell’orgoglio, per tirare fuori comunque il massimo da una stagione che si preannuncia subito complicata. Romagnoli, Guendouzi, Zaccagni, Marusic, gli eterni Pedro e Vecino, dovranno essere loro a spingere subito sul pedale della rivincita e trainare il resto del gruppo biancoceleste, lasciando da parte almeno per qualche mese qualsiasi problema, qualsiasi mugugno legato a promesse di rinnovi contrattuali che ora sembrano più complicati che mai, visti i paletti imposti dalla Federazione.

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La vecchia guardia e il Comandante – LaLazio.com – LaPresse.it

L’ex tecnico di Juventus e Napoli andrà subito deciso con il suo 433, servirà una partenza sprint, servirà infondere fiducia in tutto l’ambiente, servirà arrivare al primo derby, subito alla quarta giornata, con la consapevolezza che si può ribaltare sul campo quello che sembra un destino già segnato da una gestione societaria non più pronta a capire che il calcio ha preso a correre. Cinquanta giorni di preparazione prima dell’esordio contro il Como dei nuovi ricchi sono un vantaggio da sfruttare fino in fondo per un allenatore come Sarri abituato a lavorare duramente sul campo, provando e riprovando, per far andare a memoria i meccanismi di gioco del suo credo tattico. E poi c’è la gente laziale, che si arrabbia, scende in strada, chiede qualcosa di più e di migliore dal presidente, ma che non smette mai di stare vicino alla propria squadra del cuore. Ventimila abbonamenti nella sola fase di rinnovo, quasi 5000 in più dello scorso anno nello stesso momento, più che un segnale è un atto d’amore a scatola chiusa, che almeno giocatori e tecnico non devono tradire.

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