Nonostante tutto, dopo le visite mediche di rito, ieri mattina è ufficialmente partita la nuova stagione biancoceleste che vede come unico volto “nuovo” il ritorno a Formello del Comandante
L’ancora di salvezza. L’unica certezza della gente laziale. In un’estate che si è trasformata praticamente in un incubo, dopo il blocco del mercato imposto dalla federazione, che di fatto impedisce alla società di effettuare acquisti in questa sessione di mercato, la tifoseria si è stretta intorno al tecnico toscano tornato dopo quasi 500 giorni sulla panchina della Lazio. Resta lui la più concreta speranza di disputare comunque una buona annata.

Nel tardo pomeriggio la gente laziale torna in marcia. Dalle ore 18:30 infatti i laziali si ritroveranno nel cuore di Roma per mostrare ancora una volta tutto il proprio amore verso i propri colori e per far capire alla dirigenza, ma anche e soprattutto alle istituzioni che si è stanchi di questo piccolo cabotaggio con il quale è stata gestita la società negli ultimi anni da parte del presidente Lotito. La marcia arriverà in maniera tranquilla e pacifica fino al Campidoglio dove si spera di riuscire a incontrare o il sindaco o l’assessore allo sport, anche per capire realmente come stanno le cose per quanto riguarda lo stadio Flaminio.
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Nonostante tutto la stagione ha preso il via
Sembra davvero l’ennesimo anno zero. Zero perchè per la prima volta nella storia del calcio italiano a una squadra dell’attuale serie A è stato di fatto impedito di operare in entrata in questa sessione di calciomercato, un’onta che mancava nella ultracentenaria storia della Lazio. Zero perchè quindi non ci potranno essere volti nuovi fino almeno all’inizio di gennaio del nuovo anno quando, si spera, la società sarà riuscita a rientrare nei parametri che l’hanno bloccata oggi e zero perchè, dopo otto anni di partecipazioni consecutive, la Lazio non giocherà le coppe europee. L’unico volto nuovo quindi, anche se si tratta di un ritorno a 16 mesi dal volontario addio, è quello di Maurizio Sarri che ha scelto di portare a termine quel lavoro lasciato a metà prima della scadenza naturale del precedente contratto.

Il Comandante ci messo un giorno a riprendere le redini di Formello, è bastata la prima sessione d’allenamento del ritiro, che dopo 16 anni si sta questa volta svolgendo all’interno dello stesso Training Center, per riprendersi la Lazio. Polemiche, mancati rinnovi di contratto, mugugni, musi lunghi, la protesta dei tifosi, tutto deve essere messo da parte, la stagione sarà già difficilissima di suo senza la possibilità di sistemare la rosa, quindi per prima cosa tutti dovranno remare nella stessa direzione.
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Nessun alibi per nessuno
Fa strano vedere la squadra sotto il solleone romano allenarsi duramente con la doppia seduta programmata per tutti i giorni. Di solito era il fresco e la consueta pioggia pomeridiana a non mancare mai e a rinfrescare i giocatori, a scandire questa prima fase di preparazione, ma per il mister nulla deve costituire un alibi. “Non ci sono alibi per nessuno, siamo questi e tutti dobbiamo far bene per forza. Quindi diamo già tutto in questo ritiro”, queste le parole di mister Sarri riportate dall’edizione odierna de Il Messaggero, che inquadrano perfettamente la voglia che ha l’ex tecnico di Juventus e Napoli di provare a stupire, anche se non ci saranno, almeno fino a gennaio, nuovi acquisti, anche se a centrocampo la rosa è corta, anche se qualcuno dei possibili titolari non rientra proprio nel profilo ideale per il consueto 433 sarriano.

Testa bassa e lavorare, subito anche con il pallone, 50 giorni di preparazione fino alla prima di campionato a Como. Forse nella carriera del tecnico toscano non era mai accaduto, lui che ama stare dalla mattina alla sera in campo a insegnare il suo calcio. Ecco perchè è il primo a credere che, nonostante le mille difficoltà, qualcosa di buono si può provare a costruire ugualmente. Una convinzione a quanto pare contagiosa se, tra proteste, marcia in strada e tanti mugugni, la gente laziale sta provando a battere tutti i record di abbonamento con già 25mila sottoscrizioni mai come questa volta a scatola chiusa. Il Comandante ha chiamato e la gente ha risposto presente.