Lo spagnolo è pronto per la sua quinta stagione con la maglia biancoceleste e ritrova il suo ex tecnico. “Siamo carichi e pronti a ripartire. Non poniamoci limiti”
Quattordici gol segnati lo scorso anno, il rinnovo di contratto e il ritorno del “vecchio” maestro Maurizio Sarri. Pedro è pronto a stupire. L’attaccante spagnolo sta per iniziare la sua quinta stagione con la maglia della Lazio, al termine di un anno estremamente positivo. Con le sue prodezze ha tenuto a galla la squadra biancoceleste fino al termine dello scorso campionato. Con i suoi gol è stato in grado di risolvere le sfide più complicate, permettendo agli uomini di Baroni di sperarfe fino alla fine nella qualificazione in Champions League.
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Alla soglia dei trentotto anni, Pedro è pronto a lasciare ancora il segno: ha iniziato con lo spirito di un ragazzino la preparazione e spera di poter lasciare nuovamente il segno. Il ritorno di Sarri lo riporterà a muoversi sulle corsie esterne: Baroni aveva studiato intorno a lui un ruolo da trequartista, che gli ha permesso di metrsi in evidenza. Ma la posizione in campo è l’ultimo dei pensieri dello spagnolo.
Pedro suona la carica: “La Lazio farà bene”
Ha un obiettivo fisso in testa: provare a vincere qualcosa con la maglia della Lazio: il suo palmares è eccezionale e comprende ben venticinque titoli: tra i quali la Champions League, la Coppa del Mondo del Club, la Supercoppa europea (vinti tutti con il Barcellona). l’Europa League (con Sarri al Chelsea), un Mondiale, e un Europeo (con la Spagna), oltre ad una lunghissima serie di scudetti e coppe. “Sono contento di essere un altro anno qui: con questa squadra e questi compagni. Ci aspetta un anno difficile, ma dobbiamo lavorare sin da subito, come sempre, per raggiungere i nostri obiettivi. Dobbiamo avere l’ambizione di lavorare insieme, cercando di fare meglio”.

Pedro si è presentato al ritiro con grande motivazione: “Per me è cambiato il modo di prepararmi. Quando sei più esperto, devi lavorare di più. Mi sono allenato a Barcellona e Tenerife, per farmi trovare in forma. Ma il lavoro in ritiro è diverso: è duro, e costa tanto. Ma in queste due settimane di lavoro, ci giochiamo molto: per arrivare bene sul campo ad inizio stagione. Come è cambiato il ritiro? Tanto: prima si lavorava molto sull’aspetto tecnico, oggi rispetto a dieci anni fa, si lavora molto più sul fisico. Ma è normale. Oggi si gioca sempre, non c’è tempo per riposare e lavorare e devi farti trovare pronto dal punto di vista fisico”.
Il ruolo e i dubbi sul giocare esterno: “Ho parlato con il mister e…”
Pedro è uno dei calciatori più esperti in rosa: “Si, ma ho sempre l’ambizione di aiutare la squadra e stare bene. Lo scorso anno abbiamo iniziato forte e dobbiamo ritrovare quello stesso entusiasmo. Non giocando in Europa abbiamo l’opportunità di preparare bene le gare e arrivare più freschi. E’ vero che un club come la Lazio dovrebbe sempre giocare in Europa, ma dovremmo essere bravi a sfriuttare questa cosa a nostro vantaggio”. Nella Lazio è tornato Sarri: “Lo conosciamo bene e sappiamo come lavora: un allenatore forte, di personalità, che ha vinto in altre squadre. Per noi è una gran bella opzione poter lavorare con lui. Chi non lo conosce, si adatterà: abbiamo una buona squadra e il nostro obiettivo è sempre quello di tornare in Champions. La stagione sarà difficile, lo abbiamo visto anche lo scorso anno, quando c’è stato un grande equilibrio tra le prime otto squadre. Noi dobbiamo tornare in Europa: è imprescindibile per noi. Dobbiamo puntare al massimo”.

Sul ruolo: “Ho parlato con il mister: lo scorso anno giocavo dietro la punta e sarà un’opzione che si potrà fare ancora, nel corso delle gare e contro certe squadre. Sicuramente il mister lavorerà anche su questo. Giocare esterno sarà difficile, perchè ci sono compagni più forti e predisposti. Ma io mi metto a disposizione: posso aiutare la squadra in tanti ruoli. Se poi mi dovrò adattare, lo farò. Senza problemi”. Lo scorso anno è riuscito spesso a cambiare le partite in corsa: “Credo sia anche uno stimolo per i più giovani. Non è facile capire che puoi essere decisivo anche in quindici, trenta minuti. E’ un gran lavoro psicologico, che cerco anche di trasmettere ai giovani. Giocare dall’inizio, o un pezzo di gara nella Lazio, è una grande opportunità: tanti devono impararlo. Non è facile entrare ed essere subito pronti. Ma si deve lavorare anche per questo”.
L’esordio contro l’amico Fabregas: “Sarà difficilissimo”
“Si allena anche la mente: se sei concentrato, hai mangiato, dormito bene, sei sicuramente più preparato e pronto. Devono capirlo tutti, anche i più giovani: l’obiettivo è lavorare in settimana per arrivare bene a giocare. La partita si vince anche prima di giocarla: poi nella gara può succedere di tutto, ma devi farti trovare pronto. Molti giovani a volte faticano a capirlo bene”. Sul pubblico: “Sono una forza importantissima per noi. Ci danno tanta forza: lo scorso anno in casa abbiamo fatto male nelle gare casalinghe, ma quello che ci danno è davvero straordinario”.

La prima sarà a Como contro Fabregas: “Sta facendo un lavoro impressionante: ha carattere e un’idea chiara di gioco. Ha fatto una bellissima stagione e per noi sarà sicuramente una gara difficile. Hanno anche speso tanto sul mercato per il loro progetto puntato su giocatori giovani e di prospettiva: sarà subito un esordio duro, ma saremo pronti”.