Il progetto per il nuovo stadio Flaminio resta bloccato. Il Comune attende la documentazione da Lotito per avviare la Conferenza dei Servizi
Un progetto fermo in mezzo al guado, una nuova Pec partita dal Campidoglio, una tifoseria che continua ad attendere risposte concrete. Lo stadio Flaminio – come riportato nell’edizione odierna del Corriere dello Sport – resta al centro del confronto tra Comune di Roma e Lazio, ma il percorso verso la sua rinascita è ancora impantanato in un gioco di attese che sta cominciando a logorare i tifosi biancocelesti.

Lotito non ha mai fatto mistero della volontà di ridare vita a uno dei simboli dimenticati dello sport romano, ma la fase preliminare del piano non è riuscita ancora a superare il primo scoglio. Le criticità principali riguardano mobilità e viabilità. La Lazio aveva ufficializzato a dicembre il proprio interesse con una richiesta formale di assegnazione del Flaminio, corredata da un progetto preliminare.
Tuttavia, la documentazione necessaria per aprire la Conferenza dei Servizi non è ancora stata completata. Martedì sera, oltre 10mila tifosi hanno sfilato da via dei Fori Imperiali al Campidoglio per contestare il presidente e hanno ottenuto un confronto con l’Assessore Onorato.
Proprio in quell’occasione si è tornati a parlare del Flaminio: «Ci hanno riferito che occorreranno 12-14 mesi per chiudere la Conferenza dei Servizi e dare il via ai lavori. In due-tre anni si potrebbe posare la prima pietra, a patto che Lotito presenti tutta la documentazione», hanno raccontato i rappresentanti della curva. Ogni settimana che passa senza risposte, insomma, rischia di far slittare ulteriormente tutto.
Il progetto del Flaminio e gli impedimenti
Sulla carta, l’idea è ambiziosa e in linea con la visione strategica del Comune. Il nuovo Flaminio non sarebbe solo lo stadio della Lazio, ma il fulcro di un piano di rigenerazione urbana che coinvolgerebbe l’intero quadrante nord della Capitale, con un investimento stimato in 140 milioni.

Il progetto di Lotito punta a integrarsi con altri interventi già in cantiere: la riqualificazione del PalaTiziano, la “città dei 15 minuti” nel Villaggio Olimpico, la nuova piazza firmata Renzo Piano davanti all’Auditorium. Tra i punti chiave c’è anche un ponte ciclabile parallelo a Ponte Flaminio, pensato per collegare l’area di Tor di Quinto allo stadio.
L’idea prevede il recupero dei resti del vecchio ponte Bailey, realizzato negli anni ’60 come struttura provvisoria, per creare un attraversamento ciclopedonale che fluidifichi l’accesso nei giorni di gara, favorendo i mezzi pubblici, che dovrebbero coprire circa il 70% degli spostamenti.
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Un’opera che cancellerebbe un “ecomostro” dimenticato, migliorando l’accessibilità all’intera zona. Resta però la sensazione di un piano che, per quanto ambizioso, rischia di perdersi in un continuo rimpallo di responsabilità. Il Comune ha dimostrato disponibilità e apertura, ha apprezzato la visione complessiva. Ora tocca a Lotito compiere il prossimo passo.