Nel primo test stagione contro la Primavera biancoceleste, il regista nato nelle giovanili della Lazio, dopo un anno “sabbatico” nella Fiorentina, si è ripreso subito la regia del centrocampo e la fascia da capitano
Un’estate davvero turbolenta, un blocco del mercato che di fatto ha impedito alla società di acquistare giocatori sul mercato per rinforzare la rosa biancoceleste consegnata a Maurizio Sarri, tornato dopo 16 mesi sulla panchina biancoceleste. Una contestazione latente che ha portato nuovamente in strada oltre diecimila laziali oramai in rotta di collisione con la gestione del presidente Lotito, ma anche più di 25mila persone che si sono comunque abbonate alla nuova stagione. Insomma tutti gli ingredienti per un momento tipico da Lazio.

La stessa rosa dello scorso anno si sta preparando per il nuovo campionato agli ordini di Maurizio Sarri. Un ritorno salutato, almeno quello, con affetto e calore dalla tifoseria e anche da molti dei giocatori che sono stati allenati dal Comandante nella precedente esperienza romana e dopo una settimana di ritiro all’interno del Training Center di Formello. Ieri sera si è svolto il primo test in famiglia, rigorosamente a porte chiuse, contro la Primavera. Un primo assaggio del nuovo corso sarriano che ha visto il ritorno tra i protagonisti anche di alcuni giocatori rimasti in disparte negli ultimi mesi.
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Il ritorno del figliol prodigo
Dal settore giovanile alla fascia da capitano. La classica trafila di un figlio di Roma laziale dalla nascita che corona il sogno di tutti i bambini di giocare in serie A con la famiglia della squadra del cuore. Poi all’improvviso diventi un peso per il club che ami, un caso che va risolto e dalla sera alla mattina sei costretto a svuotare quell’armadietto che sentivi come una seconda casa. “Non sono un ipocrita. La Lazio non l’avrei mai lasciata, è una questione proprio di cuore”, queste le prime dichiarazioni di Danilo Cataldi il giorno della presentazione con la maglia della Fiorentina, dopo un trasferimento sorprendente e soprattutto inspiegabile. Oltre dieci anni di casa a Formello, quasi 250 partite con l’aquila sul petto, non è stato facile per il centrocampista romano calarsi nella nuova realtà.

Ma resta un professionista che sa bene che certe cose possono accadere, “Il distacco è stato duro come è normale che sia. Sono cresciuto nella Lazio fino ad arrivare in prima squadra. Quando nasci e cresci nella squadra che hai sempre tifato diventa difficile staccarsi: è normale. Lo striscione dei tifosi biancocelesti nei miei confronti mi ha reso molto felice, significa che mi sono comportato bene, soprattutto dal punto di vista umano”, dichiarava ancora Danilo in quel primo giorno dove tutto sembrava nuovo. Ma il tempo è galantuomo e può accadere che dopo dodici mesi torni indispensabile perchè una sanzione della Federazione impedisce alla tua società di fare mercato e quindi ha bisogno di tutti i giocatori sotto contratto.
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Titolare alla prima uscita
Sulla panchina della Lazio poi c’è anche il ritorno del comandante e, proprio con Maurizio Sarri, Cataldi è arrivato anche a rispondere a delle convocazioni della Nazionale. Il rientro a Formello per il centrocampista sembrava soltanto un passaggio verso un’altra piazza, invece fin dai primi giorni di ritiro si era visto come il centrocampista, nato nelle giovanili della Lazio, era tenuto in grande considerazione dal mister toscano. La concorrenza era alta, forse quello di regista di centrocampo è il ruolo con più abbondanza, ma né Rovella, né tantomeno Belayhane, provato sempre addirittura da mezzala, hanno mai dato la sensazione di poter scalzare Danilo. In pochi giorni infatti si è ripreso tutto e, se prima rischiava di uscire dai piani della Lazio, adesso ha ritrovato centralità grazie a Maurizio Sarri.

Alla prima amichevole stagionale subito titolare a dettare i tempi, fascia da capitano al braccio, sembra che un anno non sia mai passato, tutto è tornato al suo posto. Geometrie, la giusta velocità nel far circolare la palla, la solita propensione ad abbassarsi tra i centrali per dettare la prima uscita con il pallone anche da parte del portiere e poi subito a provare a ribaltare il gioco. Calci piazzati, corner, Cataldi si è ripreso la Lazio. Certo la prima gara ufficiale di campionato è lontana più di un mese, ma Sarri sa che può contare sulla lazialità di Danilo Cataldi, che ha passato un anno a contare i giorni per tornare a casa tra la sua gente.