Nel tardo pomeriggio di ieri c’è stata finalmente la presentazione ufficiale del tecnico biancoceleste a 10 giorni di distanza dalla data prevista inizialmente e poi annullata per il momento troppo elettrico che stava vivendo l’ambiente biancoceleste
Il ritiro è scattato da quasi due settimane e Maurizio Sarri già sta allenando, insieme al suo staff, la rosa biancoceleste rimasta la stessa dello scorso anno, causa l’oramai famigerato blocco del mercato che ha visto la Federazione punire la Lazio per non aver rispettato tre fondamentali parametri economico finanziari. Una svista che penalizza pesantemente la squadra che non potrà essere rinforzata da nessun nuovo acquisto fino alla prossima sessione di mercato, quella invernale che scatterà il 1 gennaio 2026, ma che il tecnico toscano sta cercando di sfruttare almeno dal punto di vista motivazionale con i giocatori a disposizione.

Se pensavamo a un’estate complicata per via della nuova contestazione, scattata nei confronti della gestione del presidente Lotito all’indomani della sconfitta con il Lecce in casa, che ha costretto per la prima volta dopo otto partecipazioni consecutive a rimanere fuori dalle competizioni europee, la realtà è stata ancora peggiore dopo la mannaia della Covisoc che costringe la Lazio, primo e per ora unico caso in Italia in tutti questi anni di calcio, a rimanere senza mercato in entrata. Un’ulteriore beffa per i tifosi, un’onta per Lotito che si è sempre vantato ogni anno dello scudetto del bilancio raggiunto dalla società.
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Maurizio Sarri unica via
La gente laziale, il tifoso vero, lo aveva capito immediatamente, Maurizio Sarri rappresenta l’unica speranza per una stagione nata già sbagliata, con il blocco del mercato, un tasso tecnico inferiore a tante altre squadre che si stanno anche rinforzando e una contestazione alla gestione di Lotito che diventa giorno dopo giorno sempre più accesa. Ma il Sarri bis è subito stato visto come un’ancora di salvezza e Sarri stesso come un uomo tutto di un pezzo che ha voluto la Lazio, che è rimasto alla Lazio nonostante nessuna possibilità di effettuare acquisti e che subito ha parlato chiaro a tutti: nessun alibi, siamo la Lazio.

La conferenza stampa per la presentazione ufficiale del tecnico toscano, oltre al solito diluvio di parole del presidente Lotito per cercare di spiegare il momento della società, è stata molto esplicativa sul ritorno dell’ex tecnico di Juventus e Chelsea a Formello, il lavoro non era stato completato e sentiva di avere un debito nei confronti della gente laziale. “Il pubblico? E’ uno dei motivi per cui ti ho detto che la lazialità ti invade. I tifosi in questi momenti si arrabbiano, si incaz***no, ma sono li: e questo è uno dei motivi per il quale sono tornato”, ha detto il Comandante aprendo l’incontro con la stampa, un sentimento che Sarri non ha mai nascosto, ha sempre fatto capire che la lazialità è qualcosa che ti prende e non ti molla più, che della Lazio e del laziale da fuori se ne ha una percezione sbagliata, ma una volta conosciuti meglio comprendi quanto amore e quanta passione c’è in loro.
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Record di abbonamenti
E come dare torto al pensiero del mister toscano? E’ un’estate turbolenta, sulle montagne russe della delusione e della contestazione, senza la possibilità di pensare a qualche nuovo acquisto che potesse migliorare la rosa e una figuraccia epocale che ha contribuito all’immediata reazione della gente. Superata quota 26mila abbonamenti, con la Curva nord e i due distinti nord già completamente sold out a meno di un mese dall’apertura. Un bagno di entusiasmo o di speranze, ma forse meglio dire di passione e attaccamento ai propri colori che non ha eguali al mondo.

Il tifoso non rinuncia a seguire la Lazio dal vivo, in casa, ma anche in trasferta, ecco perchè mai come in questa stagione da un problema, da una contestazione, potrebbe nascere una di quelle stagioni da Lazio, con Sarri condottiero di un sogno che sembra impossibile. “L’obiettivo è di costruire una bella base, per poi intervenire nelle due o tre cose che potremmo fare in futuro. Preoccupazione è qualcosa di grosso: questa squadra avrebbe bisogno di qualcosa per fare il salto di qualità. In questo momento l’obiettivo è far crescere i giocatori che abbiamo. Inutile pensare ad altro: mettiamo le energie su quello che possiamo fare: possiamo migliorare attraverso il lavoro. Ho chiesto determinazione in ogni singolo giorno. A cosa porterà non lo so: sicuramente a creare una bella base. Noi dobbiamo solo pensare a lavorare: dobbiamo compattare il gruppo, di fronte ad una difficoltà ed essere feroci”, sembra una dichiarazione di circostanza da parte del tecnico toscano, è invece molto di più, è una chiamata alla lotta.