La sconfitta con la squadra di Mourinho non cambia nulla ma si evidenziano alcuni piccoli passi in avanti e alcuni indietro
Una gara che ha detto poco o nulla. Quella tra Fenerbahce e Lazio oltre a sancire la prima sconfitta del ritiro di Maurizio Sarri non è che abbia detto qualcosa di più. La squadra biancoceleste è ancora un po’ imballata e decisamente in ritardo almeno rispetto ai turchi che cominciano la stagione il 5 agosto e si vede benissimo. Ma nonostante questo qualcosa si è intravisto, almeno in difesa e qualcosa in mezzo al campo, ma nella ripresa.
Una gara che è stata decisamente diversa tra il primo e secondo tempo. Nella prima frazione di gioco si è vista una Lazio un po’ troppo leziosa e lenta, più rapida e sicura nella ripresa con l’innesto di Cataldi e Vecino e in parte anche di Belahyane.
PROMOSSI
CATALDI Appena entra si vede che ruolo e modi di stare in campo nella Lazio di Sarri sia per lui e per la squadra stessa più congeniale. Con l’ex viola si vedono subito le verticalizzazioni, elemento tattico fondamentale nello scacchiere di sarriano. Per ora il titolare, in una Lazio che si avvia verso il campionato, non può che essere lui.
GILA E’ stato il migliore in campo anche perché il Fenerbahce non faceva altro che attaccare e lo spagnolo era dappertutto, con chiusure precise e anticipi sempre in tempo e per tempo.
BOCCIATI
CASTELLANOS Si sacrifica tanto ma proprio non riesce a pungere come dovrebbe, anche se è pur vero che gli arrivano pochi palloni da giocare e spesso se li va a cercare con scarso successo. Meglio con Dia nella ripresa ma si è visto poco pure lui.
CANCELLIERI Un piccolo passo indietro rispetto alle prime apparizioni, forse la possibilità di giocare dall’inizio l’abbia un po’ sorpreso ma è proprio questa fiducia da parte del tecnico che deve sfruttare, invece con i turchi non ha fatto quello che ci sia aspetta da lui almeno in questo momento. Deve dare di più rispetto agli altri perché è giovane e perché adesso Isaksen è fuori, ma lui non ne sta appriofttando.