Sinigaglia, simboli e statistiche: il debutto contro il Como nasconde insidie e ricordi. Sarri parte da lì per inaugurare il nuovo ciclo biancoceleste
È solo l’inizio, certo. Ma serve subito una risposta forte, perché partite come questa spesso raccontano in anticipo che tipo di stagione ci si deve aspettare. Mancano poco meno di tre settimane e al Sinigaglia di Como sarà tempo di debutto in Serie A. Sarri – come riportato nell’edizione odierna del Corriere dello Sport – si prepara al suo quarto esordio in campionato da tecnico della Lazio, il primo della sua nuova era. E il Comandante, naturalmente, spera che quel ramo del Lago di Como volga davvero a favore dei suoi.

L’inizio del nuovo progetto biancoceleste avverrà nella casa di Fabregas, proprio su quel campo che 49 anni fa fu teatro dell’ultima panchina di Tommaso Maestrelli con la Lazio. Una rimonta leggendaria, da 2-0 a 2-2, con le firme di Giordano e Badiani, che evitò la retrocessione e consegnò alla storia un salvataggio simbolico.
Il Sinigaglia, insomma, ha un valore emotivo che va oltre i 90 minuti. Sarri lo sa e vuole onorare l’appuntamento nel migliore dei modi, in uno stadio dove non ha mai allenato la Lazio ma dove, nei tre precedenti da tecnico con Sangiovannese (1-2), Alessandria (0-0) e Sorrento (2-2), non ha mai perso.
Partenza in trasferta, quindi. Non una novità per il tecnico toscano. Nelle sue prime tre stagioni in biancoceleste, solo una volta ha iniziato all’Olimpico: fu nel 2022-23, con un 2-1 al Bologna, nella famosa partita dell’espulsione lampo di Maximiano. Negli altri due casi, la Lazio aveva sempre debuttato fuori casa.
I precedenti della Lazio alla prima giornata
Nel 2021-22, l’esordio assoluto di Sarri coincise con una vittoria in rimonta a Empoli, la sua ex casa: dopo il gol-lampo di Bandinelli al 4’, arrivarono le firme di Milinkovic, Lazzari e Immobile a ribaltare il risultato. Due anni dopo, invece, la partenza fu shock a Lecce: vantaggio di Immobile, poi rimonta firmata Almqvist-Di Francesco e inizio in salita. Quel 2-1 anticipò un’annata tormentata, conclusa con le dimissioni del tecnico a dieci giornate dal termine.

Se allarghiamo il quadro a tutta l’era Lotito, il trend è chiaro: la Lazio inizia più spesso lontano dall’Olimpico che davanti al proprio pubblico. Dal 2004 a oggi, i biancocelesti hanno debuttato in trasferta 12 volte. Anche la prima gara dell’era Lotito fu fuori casa: vittoria a Marassi contro la Sampdoria con rigore decisivo di Paolo Di Canio.
In totale, 7 i successi esterni nel debutto, incluso lo spettacolare 4-3 a Bergamo con Inzaghi in panchina. Completano il bilancio un solo pareggio (2-2 con il Milan a San Siro, gol di Cissé e Klose) e 4 sconfitte.
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All’Olimpico, invece, le partenze sono state 9. In 6 occasioni è arrivata la vittoria, l’ultima delle quali la scorsa stagione con Baroni in panchina: 3-1 al Venezia. Poi ci sono stati due pareggi – tra cui l’unico 0-0 degli ultimi 21 anni, contro la SPAL nel 2017-18 – e una sola sconfitta, quella contro il Napoli di Ancelotti nella stagione 2018-19. Insomma, il calendario ha scelto Como. Starà alla Lazio decidere come cominciare il suo cammino. Con passo deciso o inciampando come troppo spesso è accaduto.