Il progetto Flaminio entra nel vivo: entro fine agosto la Lazio consegnerà al Comune la documentazione mancante per avviare la fase operativa e sognare lo stadio
Le ferie possono aspettare, il progetto Flaminio no. I contatti – come riportato nell’edizione odierna del Corriere dello Sport – proseguono senza sosta, i passi avanti sono costanti e, se le previsioni saranno rispettate, entro fine agosto potrebbe arrivare la svolta. Lo ha ribadito Alessandro Onorato, assessore capitolino a grandi eventi, sport, turismo e moda, confermando che la Lazio è pronta a consegnare al Comune la documentazione integrativa richiesta per andare avanti con l’iter.

Non si tratta di un nuovo dossier, ma di ulteriori approfondimenti rispetto al progetto di pre-fattibilità presentato nei mesi scorsi. Dettagli e rifiniture che servono a chiarire quei punti su cui, informalmente, alcune soprintendenze avevano espresso perplessità.
A Formello l’intenzione è chiara: completare e arricchire le carte così da superare ogni ostacolo e aprire la conferenza dei servizi nel più breve tempo possibile.
E le parole di Onorato a RadioRadio confermano l’ottimismo: «A dicembre 2024 la Lazio presenta una manifestazione di interesse per fare lo stadio al Flaminio. Parliamo di un investimento di oltre 400 milioni di euro. Chi conosce Roma e l’Italia sa che servono tempi lunghi. Da dicembre i nostri uffici hanno chiesto a Lotito di integrare una serie di documenti. Alcuni sono già arrivati, ne mancano tre».
I nodi da sciogliere per lo stadio Flaminio
Si tratta, nello specifico, delle integrazioni su urbanistica, mobilità e impatto ambientale: «Sono convinto – ha aggiunto – che entro fine agosto la Lazio consegnerà il materiale mancante. I nostri uffici dialogano come con tutti e ci sono le condizioni per riceverlo entro il mese».

Tre nodi centrali per passare dalla fase preliminare a quella operativa. Sul fronte urbanistico, la questione riguarda la variazione di cubatura rispetto al progetto originale e l’adeguamento a norme e vincoli attuali. La mobilità è legata invece al piano di accesso e deflusso di tifosi e addetti in un’area già congestionata dal traffico.
L’impatto ambientale, infine, implica una valutazione di sostenibilità per integrare l’intervento nel contesto urbano e paesaggistico. Da parte della Lazio nessuna dichiarazione ufficiale, ma la volontà di andare avanti è confermata: l’obiettivo è ridare vita e funzionalità al Flaminio e all’intero quadrante, senza intaccarne il valore storico e culturale.
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Se entro fine agosto arriveranno davvero le integrazioni, in autunno si entrerà nella fase decisiva. Un passaggio atteso non solo dalla società, ma anche dalla tifoseria: mettere mano al Flaminio significherebbe un romantico ritorno alle origini e, allo stesso tempo, un passo cruciale per il futuro del club.