Pedro apre e chiude l’estate biancoceleste con i suoi gol: lo spagnolo a 38 anni resta il trascinatore capace di fare la differenza in campo e fuori
Pedro, sempre lui. Il punto di riferimento, il campione che i tifosi attendono con ansia e che gli avversari temono. Ha inaugurato la serie di amichevoli della Lazio con il primo gol stagionale contro la Primavera al Fersini e l’ha chiusa ieri firmando il 2-0 finale contro l’Atromitos. Ha cominciato e concluso la preparazione come sa fare lui: da leader, da bomber, da trascinatore.

Quella segnata ai greci – come riportato nell’edizione odierna del Corriere dello Sport – è la sua seconda rete in questa pre-season, che lo mette al fianco di Cancellieri in cima alla classifica marcatori biancocelesti dopo sei gare.
In un’estate povera di gol da parte dei due centravanti (Castellanos e Dia ancora fermi a quota zero), lo spagnolo si è confermato sui livelli della scorsa stagione, chiusa da miglior realizzatore insieme al Taty con 14 gol totali: 10 in Serie A e 4 in Europa League.
Ieri gli sono bastati 25 minuti per incidere, per sciogliere una partita che si stava complicando più del previsto. Sulla fascia destra ha portato spinta e qualità, dettando i ritmi e dando continuità alla pressione della squadra.
Pedro eterno, un campione senza tempo come Klose
Prima della rete del vantaggio di Noslin, Pedro aveva già sfiorato il gol in due occasioni. Poi, allo scadere, ecco la gemma: controllo da videogame in area e sinistro, teoricamente il suo piede debole, all’incrocio dei pali. Un gesto tecnico che ha reso semplice l’impossibile, come spesso gli capita.

Un segnale importante per Sarri, che lo aveva comunque convocato nonostante un lieve affaticamento nei giorni scorsi. Non a caso è stato l’ultimo a entrare in campo per il riscaldamento, per dosare al meglio le energie. Ma già al primo passo fuori dalla panchina ha raccolto l’ovazione dei tifosi presenti a Rieti.
Pedro | Lazio 2-0 Atromitos pic.twitter.com/m3QiWUEPiC
— VanquishTips🔋 (@OnlyoneBDE) August 16, 2025
Al termine della partita, poi, la scena più eloquente: avversari e raccattapalle intorno a lui, tutti a caccia di uno scambio di maglia con un campione che ha vinto tutto. Non è dato sapere chi sia riuscito a portarsi a casa il cimelio, ma resta la certezza: Pedro continua a incarnare la Lazio dentro e fuori dal campo.
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Come accadeva ai tempi di Klose, anche oggi i biancocelesti hanno un fuoriclasse che, a 38 anni compiuti lo scorso 28 luglio, gioca ancora con la leggerezza di un ragazzino. E proprio così riesce, ogni volta, a fare la differenza.