Un precampionato di solidità: la Lazio ritrova compattezza dietro e ora prepara l’esame Como, primo vero test della nuova stagione
Un’estate quasi a porte chiuse, ma illuminata da un segnale preciso: la Lazio di Sarri – come riportato nell’edizione odierna del Corriere dello Sport – ha ritrovato stabilità proprio nel reparto che più lo scorso anno aveva fatto discutere. Quattro clean sheet in sei amichevoli sono un dato che non passa sotto traccia, soprattutto se messi a confronto con le fragilità difensive che avevano segnato l’era Baroni.

In questo precampionato i biancocelesti hanno incassato appena tre reti: due nel 2-2 con il Galatasaray e una nella sconfitta per 1-0 contro il Fenerbahce, avversari di spessore e già più avanti nella preparazione. Per il resto, porta inviolata. Una risposta forte, che racconta di un reparto tornato compatto, organizzato e finalmente credibile.
Merito di un lavoro quotidiano e scrupoloso. Sarri ha puntato gran parte della preparazione sulla fase difensiva, convinto che la nuova identità della Lazio debba partire dalla solidità. Non è solo questione di interpreti, ma soprattutto di principi: movimenti coordinati, linee corte, concentrazione e collaborazione costante. Le amichevoli hanno mostrato progressi evidenti: pochi spazi concessi, raramente la squadra sorpresa in profondità, e una sensazione di sicurezza che lo scorso anno era evaporata.
La scelta tra Provedel e Mandas è ancora aperta, ma la vera differenza è che la difesa sembra funzionare a prescindere da chi difende la porta. È l’intero blocco arretrato ad aver alzato il livello. Emblematico l’impatto di Provstgaard: personalità, continuità, intesa rapida con Mario Gila, con cui formerà la coppia centrale nelle prime due giornate complice la squalifica di Romagnoli. Due giovani che parlano la stessa lingua calcistica: aggressività, concentrazione e coraggio nell’impostare.
Clean sheet e segnali incoraggianti in vista di Fabregas
Anche i terzini hanno mostrato segnali di crescita, in equilibrio e spinta. L’assist di Marusic per Noslin contro l’Atromitos è stato il manifesto di una ritrovata precisione. Dall’altra parte Nuno Tavares, entrato solo nel finale, ha confermato disponibilità e gamba, unendo corsa e attenzione difensiva: proprio quello che mancava nella scorsa stagione.

In generale, la linea è sembrata più reattiva e meno vulnerabile sulle corsie, il tallone d’Achille del recente passato. I 4 clean sheet su 6 test estivi non sono verità assoluta, il contesto estivo è relativo, ma le indicazioni restano chiare: la Lazio oggi si difende meglio di squadra, con compattezza e applicazione. Sarri ha chiesto concentrazione e i suoi hanno risposto.
Ora, però, arriva la verifica più attesa. Il campionato è un’altra storia e l’esordio a Como, contro la squadra di Cesc Fàbregas, dirà molto di più.
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Avversario motivato, ambizioso, senza pressioni particolari: un test immediato per capire quanto la Lazio abbia davvero colmato le crepe del passato. Ripartire da una difesa che concede poco è il primo passo per costruire una stagione solida.