Le amichevoli sono terminate e non tutte le risposte che il tecnico toscano chiedeva alla sua squadra sono arrivate a confortarlo, ecco perchè ora è tempo di fare le scelte definitive
L’estate più surreale della storia ultracentenaria biancoceleste sta finalmente volgendo al termine. L’impossibilità di acquistare nuovi giocatori per aver sforato i tre parametri economico finanziari di riferimento ha portato la Federazione a bloccare il mercato della società di Claudio Lotito, facendo trascorrere ai tifosi l’intero periodo dedicato ai sogni del calciomercato di questa sessione estiva alla finestra, a guardare come tutte le altre società hanno rinforzato i propri organici.
L’ultima vittoria contro i greci dell’Atromitos ha chiuso di fatto l’intero ciclo di preparazione della squadra biancoceleste. Sei gare contro avversarie diverse, alcune anche di prestigio, che hanno permesso a Maurizio Sarri di plasmare la sua nuova creatura, cercando di far apprendere più velocemente possibile i suoi dettami tattici. Sei partite che, da un parte hanno subito mostrato come l’ex tecnico di Juventus e Napoli sia riuscito a sistemare la fase difensiva, vero tallone d’Achille dello scorso anno, ma allo stesso tempo hanno mostrato molte difficoltà ad andare in gol soprattutto con l’attaccante centrale, ruolo dove si sono alternati sia Castellanos, che Dia.
Basta esperimenti, ora si fa sul serio
Da domenica si ricomincia davvero e per la gente laziale si concluderà questo stillicidio di notizie giornaliere di calcio mercato che hanno riguardato ovviamente tutte le altre squadre, tranne la propria per il noto blocco agli acquisti imposto dalla Covisoc alla società di Lotito. Una brutta figura di livello epocale che potrà essere se non dimenticata almeno accantonata, con la prima giornata di campionato che vedrà la Lazio esordire a Como proprio con una delle squadre regine, per investimenti fatti, di questa sessione estiva di calcio mercato. Il Sarri bis quindi si presenta con parecchie difficoltà, ma che non hanno impedito ai tifosi laziali di far vedere l’attaccamento ai propri colori, con quasi trentamila abbonamenti sottoscritti e mille tifosi pronti a invadere lo stadio Sinigaglia per l’overture della stagione.
Le sei amichevoli disputate dalla Lazio in questo precampionato hanno fatto emergere sicuramente due risultanze opposte. Il tecnico è intervenuto sulla fase difensiva e i risultati si sono subito visti, con pochissime chance lasciate agli avversari, i tre gol subiti, infatti, sono anche arrivati su palle inattive, ma è la produzione offensiva che ora dovrà per forza essere migliorata. Pochi i gol segnati e soprattutto l’assoluta stortura di vedere rimanere a secco Castellanos e Dia, i due centravanti che si stanno giocando il posto da titolare al centro dell’attacco. Ecco perchè il tecnico toscano cercherà almeno la conferma degli attaccanti esterni e, anche se una delle note più liete del precampionato è stato Matteo Cancellieri, dovranno essere Zaccagni e Pedro a trovare la via del gol che ha sempre contraddistinto le loro gare con la maglia della Lazio.
Zaccagni e Pedro a caccia del gol perduto
Mattia Zaccagni, dopo l’operazione per risolvere il problema che lo ha frenato nella seconda parte della stagione, sta piano piano tornando a essere il punto di riferimento di quasi tutte le giocate offensive. Dribbling, percussioni e quelle stoccate dal limite dell’area di rigore che lo hanno fatto diventare uno dei migliori cannonieri degli ultimi anni della Lazio. Anche quella piccola questione legata all’assegnazione della fascia da capitano, che poteva rappresentare la classica buccia di banana per il clima all’interno dello spogliatoio, è stata subito risolta e Sarri ha lasciato intatto il volere della squadra, con l’esterno della nazionale che ha sempre indossato la fascia al braccio nelle amichevoli iniziate dal primo minuto.
Zaccagni riparte dai 10 gol e i 9 assist dello scorso anno, un bottino di tutto rispetto ottenuto nella fase ascendente della stagione, ecco perchè da lui ci si aspettano numeri ancora più importanti. Pedro ha ricominciato esattamente da dove aveva finito: segnando gol decisivi subentrando nella seconda frazione di gioco. L’anno scorso è stato il giocatore che ha segnato di più subentrando, 9 gol (in tutto 10 in campionato, 14 totali), Pedrito è stato sganciato in corsa in tutte e quattro le amichevoli internazionali: al 23’st con il Fenerbahçe, al 14’st con il Galatasaray, al 15’st con il Burnley, al 22’st contro l’Atromitos. L’eterno fuoriclasse spagnolo ha segnato il primo gol del precampionato contro la Primavera e ha chiuso le amichevoli estive siglando l’ultimo ai greci.
Un attaccante infinito che Sarri proverà a sfruttare esattamente come ha fatto Baroni lo scorso anno, un dodicesimo giocatore pronto a entrare caldissimo e a scardinare le difese avversarie. Pedro infatti ha dimostrato di non aver perso la classe, la brillantezza, la velocità e l’intelligenza tattica che hanno contraddistinto tutta la sua incredibile carriera, ma soprattutto, cosa fondamentale per la Lazio, vede la porta come nessun altro nella rosa biancoceleste. Il suo sogno sarebbe quello di chiudere la carriera con un ultimo trofeo con la maglia della Lazio addosso, il coronamento di una carriera come pochi al mondo, un miracolo quasi inimmaginabile per la gente laziale dopo un’estate così tormentata.