Dal crociato rotto alla Lazio: ora titolare contro il Como. La scelta di Sarri

Dalla lotta salvezza in Danimarca all’infortunio superato: Provstgaard si prende la Lazio e debutta da titolare nella prima di campionato

Un anno fa, nello stesso periodo, difendeva i colori di una squadra impegnata a salvarsi in Danimarca. Oggi, a 22 anni, Oliver Provstgaard – come riportato nell’edizione odierna del Corriere dello Sport – si prepara a partire titolare con la Lazio nella prima di campionato contro il Como. Una parabola che invita a non porsi confini, soprattutto se si pensa a quell’“incidente di percorso” che aveva rischiato di complicare il cammino di una carriera appena iniziata.

Il tecnico della Lazio Maurizio Sarri
Dal crociato rotto alla Lazio: ora titolare contro il Como. La scelta di Sarri – lalazio.com –

È sbarcato a Roma lo scorso gennaio, con qualche mese d’anticipo rispetto al programma originario della società. La Lazio, che avrebbe dovuto ingaggiarlo in estate, decise infatti di accelerare i tempi (una fortuna, considerato poi il blocco al mercato arrivato subito dopo) per permettergli di inserirsi in fretta nel gruppo, ambientarsi in città e cominciare a familiarizzare con la lingua.

Una scelta che si è rivelata azzeccata: il danese ha sfruttato quel periodo per adattarsi al calcio italiano, migliorare sotto il profilo tattico e farsi trovare pronto. Con Sarri ha lavorato su posizionamento, uscite palla al piede e gestione della pressione. Dietro al presente c’è un passato fatto di cadute e ripartenze. A 17 anni, mentre il Vejle lo stava lanciando in prima squadra, un movimento sbagliato sul sintetico del VB Parken contro il Copenhagen gli ha provocato la rottura del legamento crociato anteriore. «I giorni successivi furono i peggiori della mia vita», confidò in un’intervista in patria.

Quasi dodici mesi lontano dal campo, costretto a guardare i compagni allenarsi. Una prova durissima che avrebbe abbattuto molti, ma che invece ha reso Oliver più forte. «Anche senza giocare, quel periodo mi ha dato tanto, sia fisicamente che mentalmente. Ho imparato a controllare l’ansia, a credere in me stesso e a scendere in campo con il sorriso».

La parabola di Provstgaard nella Lazio

È diventata la sua protezione. Prima dell’infortunio viveva ogni partita come fosse questione di vita o di morte, con la paura di sbagliare che lo bloccava. Dopo, ha compreso che il calcio è una passione da affrontare con serenità. Una crescita interiore che si è riflessa immediatamente sul campo: tornato titolare al Vejle, ha conquistato la fascia nell’Under 21 danese e si è imposto come difensore di prospettiva, finendo nel mirino della Lazio.

Provstgaard con la maglia della Lazio
La parabola di Provstgaard nella Lazio (LaPresse Foto) – Lalazio.com

Nel suo percorso è stato decisivo anche l’aiuto di Raúl Albentosa, ex centrale spagnolo che lo prese sotto la sua protezione nei primi passi da professionista. «Mi ripeteva: puoi sbagliare partite o allenamenti, ma dagli errori diventerai più forte. Quella frase non l’ho mai dimenticata», ha ricordato Oliver. Un insegnamento che conserva dentro, soprattutto ora che la responsabilità è aumentata: è il primo cambio di Alessio Romagnoli.

L’ambiente multiculturale di Vejle lo ha formato anche fuori dal campo, con compagni provenienti da più di dieci Paesi diversi. Una palestra che lo ha aiutato ad aprirsi e che ora gli facilita l’integrazione a Roma, città che vive con curiosità e che lo ha già conquistato. Dalla Capitale vuole continuare a coltivare la sua ambizione.

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Un obiettivo importante lo ha già centrato, giocare in uno dei primi cinque campionati europei. Adesso ne resta un altro, la nazionale maggiore: «Quando ci riuscirò, sentirò di aver realizzato il mio sogno». In Italia ha trovato il terreno giusto per crescere ancora. Perché porsi limiti, dopotutto, non avrebbe senso.

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