Como-Lazio, Sarri col dilemma in avanti e una tradizione da rispettare

Il tecnico non ha ancora scelto chi far giocare davanti come centravanti anche se il Taty sembra essere in vantaggio

Una scelta complicata. E a renderla tale sono le condizioni e le prestazioni insufficienti dei due giocatori che Maurizio Sarri ha come attaccanti. E con dei numeri che, sinceramente, visti allo stato attuale fanno preoccupare se si fissa una fotografia da luglio ad oggi. Già perché sia Dia che Castellanos sono i primi attaccanti della storia della Lazio, soprattutto quella recente, a restare a digiuno. Rispetto all’argentino che ha sempre giocato, il senegalese è stato titolare solo a Burnley, ma nessuno dei due è riuscito ad andare a segno come dovrebbe fare un centravanti, il finalizzatore del 4-3-3 di Sarri. E questo dato, anche se il calcio d’agosto conta fino a un certo punto, non fa che aumentare i timori.

Dia e Castellanos quando non erano in competizione
Como-Lazio, Sarri col dilemma in avanti e una tradizione da rispettare (Foto LaPresse) Lalazio.com

Senza andare tanto lontano, ma restano un po’ ai giorni nostri e un po’ andando indietro di almeno trent’anni o qualcosa di più, da Signori a Riedle a Ruben Sosa per non dimenticare Salas o Crespo ma pure Claudio Lopez, ma anche e soprattutto a Klose, Rocchi e tanti tanti altri, nessuno di questi è mai rimasto a secco durante l’estate. Anche lo stesso Castellnos sia al suo primo anno che nella passata stagione aveva timbrato il cartellino diverse volte, ma quest’anno nulla. E tutto questo è solo per analizzare il momento anche perché da anni, il centravanti biancoceleste quasi non sbaglia la prima gara.

Una tradizione da rispettare: il gol al debutto

il centravanti della Lazio è sempre andato a segno al debutto stagionale. Senza dimenticare Ciro Immobile, che segnò per otto volte di fila, segnando alla prima a Bergamo ad esempio, ma quasi è ingiusto metterlo in questi numeri, ma sono dati e come tali vanno analizzati e non dimenticati. Togliendo l’attaccante napoletano che ha segnato oltre duecento reti con la maglia della Lazio, c’è Miro Klose che andò a segno alla prima uscita del 2014, per non dimenticare Keita che segnò un gol da centravanti (l’unico) nel playoff col Leverkusen. Pensare che lo stesso Taty Castellanos, l’anno scorso segnò contro il Venezia e anche nelle altre gare successive, quasi stupendo chi l’aveva criticato aspramente, poi però la conferma che non è un cecchino.

Castellanos e Dia dopo un gol della Lazio
Una tradizione da rispettare: il gol al debutto (Ansa Foto) Lalazio.com

La Lazio insomma ha una tradizione da rispettare e Sarri non vuol essere da meno, anche per questo è molto attento a scegliere il giocatore che vorrebbe schierare come titolare a Como. La scelta sta andando su Castellanos, ma l’allenatore non è molto convinto e questo l’avrebbe capito bene anche l’attaccante argentino. Da qui, in parte, il motivo del suo nervosismo. In allenamento sta dando tutto quello che può dare, non è per niente lontano anzi si vede che ci tiene e questo il tecnico lo sta apprezzando tanto anche perché tra i due, dopo quanto avvenuto a Rieti, non è che ci sia stati baci e abbracci. Poi c’è Dia che il suo lo sta facendo ma, c’è da dirlo, con una carica e un’elettricità diversa rispetto all’argentino.

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