Sarri cambia la Lazio: ha in mente tre soluzioni per la sfida col Verona

Il tencio della Lazio Maurizio Sarri è rimasto deluso dalla trasferta di Como. E pensa a dei cambi in vista del match con il Verona. Ecco le tre possibili soluzioni alternative

Il brutto ko con il Como ha aperto dubbi e interrogativi sulla Lazio in mano a Maurizio Sarri. Le perplessità più grandi, oltre al livello tecnico di una squadra che non è stata migliorata dal mercato e che evidenzia importanti limiti, in mancanza di calciatori di qualità in grado di cambiare le gare grazie a giocate e strappi improvvisi, arrivano dal modulo. Per poter rilanciare il suo 4-3-3, Sarri aveva bisogno di rinforzi: di calciatori che sapessero interpretare il suo modo di giocare.

Sarri pensieroso durante Como-Lazio
Sarri cambia la Lazio: ha in mente tre soluzioni per la sfida col Verona – lalazio.com – La Presse foto

La lacuna più grande, neanche a dirlo, arriva dal centrocampo: un reparto che già lo scorso anno aveva evidenziato delle sofferenze. Per sostituire il partente Luis Alberto, Fabiani aveva portato Dele Bashiru e Castrovilli. A gennaio, una volta salutato l’ex fantasista della Fiorentina, il club ha virato su Belahyane. Ma i problemi (così come i limiti) sono rimasti gli stessi. Per tutta l’estate Sarri ha provato a far crescere Dele Bashiru, provando a plasmarlo nel ruolo di mezzala sinistra. Ma il centrocampista nigeriano continua a deludere. A Como è sembrato un pesce fuor d’acqua: fuori dal gioco, dagli schemi, incapace di reggere il confronto con i mediani di Fabregas.

Sarri pensa ad una Lazio diversa per il Verona: tre soluzioni

Quando è uscito, a venti minuti dalla fine della gara (nella quale non è riuscito mai a mettersi in evidenza, neanche puntando sulla sua fisicità), Sarri ha provato ad inserire Dia al fianco di Castellanos, riprovando lo schema tanto caro a Baroni e che proponeva il senegalese alle spalle dell’argentino. I risultati (ma era oggettivamente complicato pensare di trovarli nei minuti finali di una gara ormai segnata) non si sono visti.

Ma non è da escludere che il tecnico possa provare a proporre qualcosa di diverso nella prossima gara casalinga, in programma domenica allo stadio Olimpico contro il Verona. Ci sono tre possibili variazioni che il tecnico tiene in considerazione e che potrebbe provare in settimana nel blindato quartier generale di Formello. Tre idee che potrebbero rivelarsi utili: per provare a trovare soluzioni alternative, permettere alla squadra di essere meno prevedibile e ritrovare un pizzico di verve offensiva. Completamente dimenticata a Como.

Il 4-2-3-1 alla Baroni per il Verona: ma con una possibile variante

La prima possibilità, partendo dagli ultimi venti minuti di Como – Lazio, è di rilanciare il modulo 4-2-3-1 di baroniana memoria. Sarri potrebbe lasciare in panchina una mezzala (Dele Bashiru), inserire Dia nel ruolo di seconda punta e farlo muovere alle spalle di Castellanos, con Cancellieri e Zaccagni sugli esterni. Di fatto, la stessa Lazio che Baroni ha provato nel corso dello scorso campionato. Pedro diventerebbe la prima alternativa a tutti e tre i trequartisti, ma potrebbe agire con maggiore frequenza nel ruolo di centrale. Posizione che lo scorso anno gli ha permesso di lasciare il segno.

Sarri e il possibile schema con il 4-2-3-1
Il 4-2-3-1 alla Baroni per il Verona: ma con una possibile variante

Questo modulo si aprirebbe anche ad una sorta di sottovariante. Sarri, che per tutta l’estate ha cercato di trovare equilibrio e di regalare un assetto meno sbilanciato per aiutare la difesa, potrebbe anche pensare a questo schema, ma con una variante: un giocatore meno offensivo come esterno alto (Marusic ad esempio) o un trequartista di movimento come Guendouzi, con Cataldi e Rovella davanti alla difesa.

Il 4-3-3 con un cambio a centrocampo

La seconda ipotesi (sulla quale Sarri ha lavorato anche in estate) è quella di confermare il 4-3-3, ma di modificare alcuni tra gli interpreti principali. Se Dele Bashiru si confermerà ancora un pesce fuor d’acqua, il tecnico potrebbe optare per un’alternativa diversa: una mezzala in meno ed un palleggiatore in più, provando uno tra Rovella o Belahyane nel ruolo di interno sinistro.

Sarri e il possibile cambio a centrocampo
Il 4-3-3 con un cambio a centrocampo – lalazio.com – La Presse foto

La Lazio perderebbe qualcosa negli inserimenti (Dele Bashiru e Vecino sono quelli che, almeno sulla carta, dovrebbero garantire inserimenti e movimenti senza palla), ma ne guadagnerebbe in palleggio e qualità. In estate Sarri ha provato soprattutto Belahyane in quella posizione, ricevendo (prima dell’infortunio che ha costretto il marocchino a saltare le ultime due amichevoli) buone risposte. Può essere una soluzione.

Lo schema a rombo: due punte e un trequartista

L’ultimo, possibile schema alternativo al 4-3-3 visto a Como, è il famoso “rombo a centrocampo”, con un vertice basso (Cataldi), due interni (Guendouzi e Rovella), un vertice alto (un vero e proprio trequartista: in questo caso uno tra Zaccagni e Pedro) e due attaccanti centrali (Dia e Castellanos). Un modulo che in passato Sarri aveva già utilizzato: giocò così ad Empoli, all’inizio della sua esperienza al Napoli e in qualche gara sulla panchina della Juve.

Sarr e il possibile schema a rombo
Lo schema a rombo: due punte e un trequartista – lalazio.com – La Presse foto

Un modulo che garantirebbe alla squadra di migliorare palleggio e qualità e che prevederebbe (rispetto all’undici di Como) di rinunciare ad una mezzala (Dele Bashiru) e ad un esterno (in questo caso Cancellieri). Una soluzione sulla quale si potrebbe lavorare nel corso della sosta per il campionato (anche se mancherebbero alcuni interpreti come Rovella, Guendouzi e Zaccagni) e che non può essere sottovalutata. La Lazio ha bisogno di ripartire, di ritrovare fiducia e (possibilmente) gioco. Riuscire a ritrovare qualche idea alternativa al piattume visto a Como è diventata una vera e propria necessità.

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