Lazio-Verona, Sarri prepara la mossa a sorpresa: nel segno di Baroni

La pesante sconfitta della Lazio a Como, soprattutto nell’atteggiamento globale della partita, nella prima gara della nuova stagione, chiama i giocatori biancocelesti al pronto riscatto obbligato contro il Verona

Brutta, troppo brutta per essere vera, la Lazio vista, anzi “mai vista” in campo contro i nuovi ricchi del Como allenato dallo spagnolo Fabregas. Una gara dominata dal primo all’ultimo minuto dai lariani, che non vincevano la gara inaugurale in Serie a dal lontano 1951, ha visto Zaccagni e compagni sempre in balia del pressing furioso degli avversari, capaci di mettere pesantemente a nudo tutte le mancanze che la squadra allenata da Sarri aveva cercato di migliorare durante tutte le partite amichevoli disputate nel precampionato.

Maurizio Sarri tornato alla Lazio
Lazio-Verona, Sarri prepara la mossa a sorpresa: nel segno di Baroni – LaLazio.com – LaPresse.it

L’estate particolare passata da tutto l’ambiente, con la contestazione anche piuttosto forte nei confronti della gestione del presidente Lotito, reo come ultima accusa di aver fatto bloccare il mercato in entrata da parte della Federazione per non aver rispettato i tre fondamentali parametri economico finanziari di riferimento, è finita per diventare quasi un incubo dopo la sconcertante prestazione della squadra nella gara inaugurale della stagione. Una gara che sta facendo pensare anche al tecnico Maurizio Sarri di cambiare subito qualcosa dal punto di vista tattico.

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Una partenza completamente sbagliata

Una sconfitta che ci poteva anche stare visti i presupposti che avevano accompagnato le due squadre all’esordio in campionato. Da una parte una società come il Como che ha cominciato un percorso da grande club, a partire dagli investimenti pesantissimi sul mercato, oltre 100 milioni soltanto in questa sessione di mercato, dall’altra invece la Lazio che forse non ha ben capito l’enorme gravità del blocco del mercato subito dalla federazione, che di fatto non ha permesso di rinforzare adeguatamente una rosa già con evidenti limiti tecnici e strutturali, arrivata settima e per la prima volta fuori dall’Europa lo scorso anno, dopo otto partecipazioni conclusive.

Il gol di Dia contro kil Verona
Una partenza completamente sbagliata – LaLazio.com – LaPresse.it

Si sperava molto nel Sarri bis, il ritorno del Comandante, accompagnato obtorto collo dall’avere a disposizione già la rosa fin dal primo giorno di ritiro, avrebbe dovuto dare subito la giusta inquadratura tecnica alla formazione che sarebbe scesa in campo, invece ne è uscita una partita incredibile da commentare, dove la grande squadra è sembrata il Como e la neopromossa, impaurita, più povera di idee e di carattere, la più piccola, ossia la Lazio. Una sconfitta senza attenuanti che ha già messo in discussione tutte le scelte fatte dal mister toscano in queste prime settimane di preparazione e di lavoro sul campo d’allenamento di Formello.

Uno spartiacque come per Baroni

Domenica sera arriva all’Olimpico il Verona e alla Lazio serve immediatamente una vittoria senza attenuanti, una vittoria che ad esempio cambiò di fatto la stagione di Marco Baroni lo scorso anno. Anche Baroni aveva ereditato una situazione particolare dove gli addii in contemporanea di Immobile, Luis Alberto e Felipe Anderson avevano senza dubbio impoverito sia tecnicamente sia dal punto di vista del carisma la squadra. Le due gare iniziali, una vinta non facilmente con il neopromosso Venezia e una persa malamente a Udine, avevano già fatto sollevare più di un dubbio sulla scelta del tecnico operata dalla società, che però immediatamente pensò a un correttivo tattico e passò dalla gara successiva contro il Milan a un inedito 4231 più votato all’attacco.

Il buon pareggio contro i rossoneri convinse tutti che quella fosse la strada giusta e subito dopo arrivò la prima convincente vittoria proprio contro il Verona all’Olimpico, una delle 8 vittorie nelle successive nove giornate di campionato che lanciò i biancocelesti nelle posizioni altissime di classifica. Oltre a Nuno Tavares a sinistra fu l’ingresso dal primo minuto di Boulaye Dia al fianco di Castellanos che diede più peso all’attacco dei biancocelesti. Proprio i due attaccanti firmarono con un gol a testa il 2-1 finale contro gli scaligeri, una mossa che potrebbe essere riproposta proprio da Maurizio Sarri domenica prossima per cercare di dare profondità a una squadra apparsa più preoccupata di non subire gol che di provare a farne uno. Un doppio centravanti che aiuti il resto della squadra a trovare soluzioni offensive apparse completamente assenti contro il Como, che sia 41231 di baroniana memoria o 4312 con magari Zaccagni dietro il Taty e Dia, l’importante è tornare a cercare il gol piuttosto che provare a non prenderlo senza poi riuscirci.

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