Reda Belahyane ritrova l’Hellas Verona da avversario: per Sarri diventa l’unica alternativa in più a centrocampo rispetto a Como. Vecino resta in dubbio
Da Como all’Olimpico, stavolta con almeno una risorsa in più. Reda Belahyane era già tornato in panchina nella sfida contro la squadra di Fabregas, appena rientrato dall’infortunio e lontano dalla forma migliore. Domenica con il Verona la sua condizione sarà diversa, e il franco-marocchino potrà diventare – allo stato attuale – l’unico vero rinforzo a disposizione di Sarri rispetto alla prima giornata.

Per il ventunenne – come riportato nell’edizione odierna del Corriere dello Sport – non sarà una partita qualunque. Di fronte ci sarà proprio l’Hellas, il club che lo ha portato in Italia, con cui ha collezionato 24 presenze e che lo ha lanciato nel grande calcio. Poi il trasferimento a Roma lo scorso gennaio, una tappa fondamentale nella sua crescita.
Adesso lo attende l’incrocio da ex, con l’occasione di guadagnarsi minuti in una Lazio che cerca ancora equilibrio. Prima del suo stop, Sarri lo aveva testato come mezzala, un ruolo non propriamente nelle sue corde. La presenza in rosa di due registi come Rovella e Cataldi ha spinto il tecnico a reinventarlo, valorizzando corsa, intensità e capacità di coprire spazi.
È un percorso ancora in fase di costruzione, ma Belahyane sta lavorando con dedizione per calarsi dentro un sistema che richiede precisione e rigore tattico.
La situazione Vecino e il potenziale recupero per il Verona
Il ritorno del franco-marocchino diventa ancora più importante considerando i problemi del reparto. Dele-Bashiru non ha convinto nel ruolo di mezzala sinistra, apparendo in difficoltà nell’inserirsi nei meccanismi del Comandante. Resta poi da sciogliere il nodo Vecino.

Non è chiaro se l’uruguaiano abbia già svolto nuovi esami nelle ultime ore, ma la sua situazione viene monitorata quotidianamente. Il club lascia filtrare ottimismo, sperando di recuperarlo per il Verona, mentre dallo staff medico prevale cautela: la decisione finale spetterà a Sarri e al giocatore, in base alle sensazioni durante gli allenamenti e alle risposte ai carichi di lavoro.
L’esperienza dello scorso anno insegna quanto sia rischioso forzare i tempi: una ricaduta sarebbe un danno enorme. È per questo che Belahyane diventa un’opzione utile, una carta in più su cui contare. Non ha ancora la maturità per prendersi sulle spalle il centrocampo, ma porta freschezza e motivazioni.
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In attesa di capire se Vecino riuscirà a rientrare già domenica, Sarri potrà affidarsi almeno a una rotazione in più rispetto a Como. Per il resto, saranno gli stessi uomini a dover reagire, cancellando il brutto esordio e dimostrando che quella caduta non è altro che un passo falso. Stavolta, però, con una possibilità in più da giocarsi.