La Lazio è attesa domenica sera da, a questo punto, un delicato incontro contro il Verona allo stadio Olimpico, ma il presidente della società biancoceleste non ha ancora deciso se sarà sulle tribune dello stadio ad assistere al match
La sconfitta contro il Como di Fabregas all’esordio ha lasciato più di un dubbio nell’ambiente biancoceleste, ancora piuttosto frastornato e irritato per il blocco imposto dalla federazione che di fatto ha impedito alla società di fare operazioni in entrata in questa sessione di calciomercato. Un’onta che ha provocato la rabbiosa reazione della gente laziale scesa addirittura in strada per protestare contro l’attuale gestione, pronta però a sottoscrivere quasi 30mila abbonamenti pur di non lasciare sola la squadra.

Sarri ha accettato questa incredibile situazione, ha scelto di andare avanti rispettando la firma sul contratto anche se non si è ancora capito quanto sapesse del famigerato blocco. Una decisione che comunque ha trovato almeno il consenso della gente, una scelta che però tutti aspettano al varco per la prossima finestra di mercato che si aprirà il 1 gennaio, appena la società riuscirà a sbloccare i parametri che ne hanno impedito le operazioni e quindi consegnerà i rinforzi richiesti dal tecnico toscano.
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Una decisione davvero sorprendente
La Lazio domenica pomeriggio è salita a Como sulle rive dell’omonimo lago per l’esordio stagionale. All’appello mancavano sia il presidente Lotito sia il direttore sportivo Fabiani, quest’ultimo, vittima del traffico aereo dei vacanzieri, che di fatto gli ha impedito il decollo in orario. Due assenze però che hanno fatto molto rumore con l’allenatore lasciato praticamente solo alla “prima” del suo secondo mandato, dopo un’estate davvero assurda tra contestazioni e polemiche e dopo avergli anche “consigliato” di non parlare in conferenza stampa prima del match.

La pesante sconfitta ha acuito anche il malumore della tifoseria, sorpresa dalla pessima prestazione di squadra, così come ha sorpreso anche lo stesso Sarri che si apprestava a un ritorno completamente differente. L’allenatore ha cercato in queste settimane di ritiro di far capire alla squadra la difficile situazione, ha cercato di far leva soprattutto sull’orgoglio della rosa rimasta la stessa dello scorso anno, per cercare di sopperire alla carenza d’organico che aveva subito denunciato nelle prime parole espresse da nuovo allenatore della società biancoceleste. Ma è apparso evidente come il tecnico e il suo staff siano rimasti soli in questi difficili giorni di preparazione, la squadra viaggiava per andare a disputare gare in Turchia e in Inghilterra sempre senza il Ds e il presidente.
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Lotito non sarà alla prima all’Olimpico
Lotito era come ogni anno in vacanza a Cortina d’Ampezzo, sulle Dolomiti venete, da dove ovviamente era sempre in contato con Formello, ma chiuso in un silenzio assordante soprattutto dopo la conferenza stampa che doveva essere di presentazione per il ritorno di Sarri a Roma e che invece si è trasformata in una specie di comizio del patron per cercare di spiegare una delle situazioni più assurde e incredibili che hanno offeso la storia ultracentenaria della Lazio.

Questa settimana da più parti era stato annunciato anche il rientro di Lotito nella Capitale pronto così a piombare a Formello per parlare alla squadra, un colloquio per spronare i giocatori a non ripetere prestazioni scialbe e vuote come quella fatta contro il Como, ma invece sembra oramai scontato che il presidente farà rientro a Roma soltanto la prossima settimana saltando così anche la prima gara casalinga della nuova stagione. Un’assenza che spiega forse più di mille parole il momento complicatissimo che sta vivendo la società biancoceleste. Mentre Sarri attende rassicurazioni su quello che potrebbe accadere sia in entrata che in uscita nella prossima sessione di mercato quando si dovrà mettere finalmente mano a una rosa che sembra non adeguata per la stagione che è appena cominciata.