La sconfitta di Como si fa ancora sentire tra ex giocatori, allenatori e opinionisti laziali ma ora servono idee e anche “l’affetto della gente che non manca mai”
Una sconfitta che non passa ma che potrebbe essere d’aiuto per le partite che verranno da qui e per tutto il campionato, anche perché prima che cominciasse la stagione c’erano tanti addetti ai lavori che avevano curiosità e certezza, come Angelo Adamo Gregucci che l’anno scorso ha partecipato alla salvezza della Sampdoria, ma la Lazio è sempre la Lazio e le speranze e qualche aspettativa con il ritorno di Sarri c’era e comunque c’è ancora ma quanto accaduto alla prima giornata non è facile da dimenticare. “Devo essere sincero, sono rimasto deluso e anche piuttosto male per come questi ragazzi hanno affrontato i giovani della squadra di Fabregas, calciatori che devono acquisire ancora esperienza, ma contro gente navigata e rodata come Zaccagni, Guendouzi, Gila e tutti quelli che sono alla Lazio da tempo, non possono vedere dei ragazzini che si sovrastano non tanto tecnicamente ma sul lato della personalità, questa è la cosa che mi ha sorpreso di più“.
Parlando della gara, si intuisce chiaramente che si aspettava una gara difficile, ma non così, di quel tenore da parte della Lazio, tanto che nel calderone ci mette anche Sarri: “I giocatori hanno le loro responsabilità, ma anche l’allenatore almeno per come l’ha preparata in alcune situazioni, poi può essere anche che il mister abbia detto di fare alcune cose e non sono state fatte, ma è giusto che anche l’allenatore sia all’interno del dibattito, ma di quella partita nello specifico, poi ci può anche stare di avere una giornata storta, certo proprio alla prima giornata….“.
“Col Verona carattere e forse qualche modifica…”
Secondo l’ex difensore della Lazio, che ha giocato in una squadra dove bisognava lottare ogni singola partita e minuto, questa squadra qui non è certo quella in cui militava Gregucci, ma lo spirito anche per “le tante difficoltà che si sono riscontrate, vedi il mercato bloccato più altro, dovrebbe essere sempre bello animato e acceso, per non parlare della personalità di giocatori che sono qui da diversi anni e che hanno fatto belle cose con questa squadra e anche con questo allenatore“. Quello che non è andato tanto giù ad Angelo Gregucci, come a tutti i sostenitori di fede laziale, è stata la mancanza di carattere anche perché “vedere che quei ragazzini si facevano sentire con le gambe e con la tecnica non è stato piacevole, ma adesso serve una bella risposta sul campo anche perché questo gruppo le possibilità di tirar fuori qualcosa di buono ce l’ha“.
Gregucci per tutto il periodo estivo seguiva da lontano la squadra e aveva determinate sicurezza, soprattutto nell’allenatore e in qualche elemento che la Lazio ha a disposizione e che può fare la differenza come Zaccagni, ad esempio. Ora col Verona serve non solo una bella prova di carattere ma, a suo parere, “si potrebbe tentare qualche modifica” come sull’assetto tattico e su qualche giocatori. Nomi non ne fa ma il riferimento è nella zona centrale e in avanti.