Lazio-Verona e quel quarto gol tutto dalla panchina: può essere il vero segreto della stagione

Finalmente una bellissima serata quella vissuta dai tifosi biancocelesti sugli spalti dello stadio Olimpico, che ha visto la Lazio battere nettamente l’Hellas Verona al debutto casalingo della nuova stagione

Dieci partite. Sette lunghissimi mesi senza veder vincere la propria squadra del cuore in casa. Uno stillicidio di emozioni, pazienza e amore infinito che non avevano premiato la meravigliosa gente laziale, tradita addirittura in vista del traguardo sfumato proprio nell’ultima gara in casa contro il Lecce. Ieri sera però è stato come voltare pagina tutti insieme, dopo un’estate che definire travagliata è puro eufemismo, causa lo smacco del blocco del mercato per non aver rispettato i parametri di riferimento, e dopo la clamorosa sconfitta casalinga nella gara inaugurale dell’anno scorso contro il Como di Fabregas, i tifosi biancocelesti sono tornati a godersi una bella serata di festa.

Il quarto gol di Dia con il Verona
Lazio-Verona e quel quarto gol tutto dalla panchina: può essere il vero segreto della stagione – LaLazio.com – LaPresse.it

L’impossibilità di effettuare nuovi acquisti da parte della società ha di fatto imposto a Maurizio Sarri, tornato sulla panchina biancoceleste dopo 17 mesi, di avere a disposizione la stessa rosa che lo scorso era allenata da Marco Baroni, “rinforzata” soltanto dai rientri dai rispettivi prestiti di Danilo Cataldi e Matteo Cancellieri. Un problema non di poco conto per il Comandante alle prese con difetti strutturali di una rosa non perfettamente adatta al suo gioco.

Una vittoria corroborante

Un’estate molto complicata quella che non è ancora ufficialmente finita dal punto di vista astronomico per il tifoso biancoceleste. Una contestazione ripresa fortissima nei confronti dell’attuale dirigenza rea di ave subito l’onta della chiusura forzata del mercato in entrata, che ha fatto quindi cominciare subito in salita la nuova stagione. Ma la gente laziale è abituata a navigare in mari in tempesta e ha risposto come sa fare meglio, stringendosi intorno alla squadra, ai propri colori, alla propria storia. I 45mila di ieri sera allo stadio Olimpico si sono goduti almeno una bella serata che in casa mancava da oltre sette mesi. Una vittoria netta contro il Verona, con la pratica sistemata dopo neanche dieci minuti e chiusa con un poker perlomeno beneaugurante per far pensare che quella di Como sia stata soltanto una brutta parentesi.

L'abbraccio dei giocatori dopo il gol
Una vittoria corroborante – LaLazio.com – LaPresse.it

Sarri ha spinto molto alla vigilia sul piano motivazionale con i suoi giocatori, senza rinforzi e con il mercato bloccato ognuno deve trovare dentro se stesso una marcia in più per sovvertire un pronostico che vede la Lazio partire indietro rispetto a chi ha potuto liberamente provare a rinforzare la propria rosa sul mercato. “Questa sera c’erano motivazioni forti. Oltre alla brutta sconfitta contro il Como, per loro era pesante il fatto che non vincessero da tanti mesi qui all’Olimpico. In tutti i casi, va tutto preso per quello che è in questo momento. Pensiamo solo a lavorare e a crescere”, ha detto il tecnico toscano nel post partita, e per provare a farlo c’è bisogno dell’apporto di tutti.

Tutti devono sentirsi importanti

Era stato uno dei segreti della Lazio di Marco Baroni lo scorso anno, soprattutto nella fase ascendente della stagione. Chiunque entrava dalla panchina sentiva la responsabilità di dare il massimo e ne sono usciti addirittura 21 gol stagionali da chi era entrato a gara in corso, Pedro soprattutto, con 14 gol dei 21 totali, un record di squadra in Italia e in Europa. Sarri ha spinto sulla motivazione del gruppo fin dal primo giorno di ritiro e ieri finalmente è stato ripagato con una bellissima e convincente prova da parte di tutti i giocatori scesi in campo, non soltanto degli undici che hanno cominciato la gara, ma anche dei cinque che sono subentrati. E quando a pochi minuti dal termine l’ennesima azione disegnata sul campo come se fosse sulla lavagna da parte di Pellegrini, Belahyane per il tap-in vincente sotto porto di Dia, Sarri ha capito che forse, finalmente, la strada intrapresa è quella giusta, finalmente è stata voltata pagina e le scorie di un’estate pesante per tutti sono state gettate via.

Un gol ideato, costruito e realizzato da tre dei subentrati, con un’azione che era stata messa in pratica sul campo già decine di volte dai titolari, un significato ben preciso per il Comandante, la squadra è con lui e ha definitivamente capito che le difficoltà restano tante, ma potrebbero essere tante le soddisfazioni che tutti insieme si possono togliere.

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