Dal ritiro della nazionale del suo paese, il centrocampista nigeriano ha raccontato i motivi che lo portano a credere che il tecnico biancoceleste ha un’ idea sbagliata sulle sue possibilità
Era calcio d’agosto, ma sempre tre punti in due partite metteva in palio e la Lazio, dopo l’inopinata sconfitta nella gara in augurale contro il Como, è riuscita a cogliere il primo successo della nuova stagione contro l’Hellas Verona, sfatando un tabù casalingo che durava addirittura da dieci partite. Una vittoria convincente che ha fatto per un attimo mettere da parte le tante polemiche, le tante contestazioni che hanno contraddistinto durante tutti i mesi estivi il rapporto tra la gente laziale e il presidente Lotito per l’attuale gestione della società.

Fisayo Dele-Bashiru è stato uno dei giocatori arrivati la scorsa estate per rinforzare la rosa a disposizione di Marco Baroni. Un acquisto che ha sempre rappresentato motivo di discissione e soprattutto portato ad esempio di una politica societaria settata oramai su giocatori poco famosi, dal prezzo abbordabile, che rappresentano quindi sempre un’incognita sulla loro effettiva riuscita nel calcio italiano.
Un centrocampista che fa discutere
Non si può dire che anche in questa occasione il tifoso della Lazio sia riuscito a trascorrere un’estate rilassata. Non bastava l’inopinata conclusione della stagione scorsa con la sconfitta casalinga all’ultima giornata che condannava, dopo otto partecipazioni consecutive, i biancocelesti a rimanere fuori dalle competizioni europee, poi si è aggiunto il clamoroso blocco del mercato imposto dalla federazione alla società per non aver rispettato i tre parametri economico finanziari necessari, che di fatto ha impedito di acquistare calciatori per rinforzare la rosa messa a disposizione di Maurizio Sarri, tornato dopo sedici mesi sulla panchina biancoceleste. Cose da Lazio insomma, che comunque non hanno intaccato l’amore e la passione della gente accorsa in massa per la prima della stagione all’Olimpico. Una rotonda vittoria che ha subito cancellato la sconfitta nella gara d’andata, ma ha lasciato ancora qualche dubbio sulla prestazione di qualche calciatore che fatica a entrare nel meccanismo.

Dele Bashiru, arrivato nello scorso mercato insieme a Dia, Tchaouna, Tavares e Noslin, ha sempre rappresentato l’esempio delle scelte che oggi la società è costretta a fare sul mercato, giocatori poco conosciuti, da campionati meno importanti che hanno quindi bisogno di tempo per inserirsi e magari far vedere di valere i soldi spesi, infatti anche nei commenti post partita, vinta contro il Verona, in molti non erano soddisfatti della sua prestazione. Lo stesso Maurizio Sarri fin dal suo arrivo ha sempre parlato del centrocampista nigeriano come di “un libro aperto tutto da scrivere, ma di cui però è stata scritta soltanto la prelazione, un giocatore che può esprimere accelerazioni a 36 all’ora e io ne ho visti pochi così. Ma che deve però affinare le sue qualità”. Insomma, dopo un anno ancora un oggetto piuttosto misterioso, anche se lo stesso tecnico toscano, complice il blocco del mercato e l’infortunio di Vecino, ha scelto di schierare titolare subito nelle prime due gare già disputate.
Ma Dele Bashiru non ci sta
Nel mondo del calcio, dove ogni giocatore deve adattarsi a schemi precisi, Dele-Bashiru sta rappresentando una scommessa intrigante per la Lazio, ma se rimaneva un’anarchico già per Marco Baroni, che infatti lo ha schierato più volte come guastatore tra centrocampo e attacco, figuriamoci cosa può rappresentare per uno come Sarri che ama inquadrare le sue squadre e i suoi giocatori in movimenti precisi mandati a memoria. L’ex tecnico di Juventus e Chelsea lo ha fatto sempre giocare, precampionato compreso, vuole che apprenda gli automatismi del suo gioco anche se ciò richiede tempo e pazienza, ma purtroppo le prestazioni fatte poi sul campo dal giocatore sono apparse lente, ingolfate e forse troppo attente alla posizione di campo da tenere senza neanche provare a sprigionare quella corsa che lo scorso anno più volte aveva fatto vedere.

Ma il ragazzo non si arrende, non bada alle critiche e prova a migliorarsi fidandosi completamente del Comandante come ha puntualmente precisato con alcune dichiarazioni dal ritiro della nazionale nigeriana impegnata nelle qualificazioni al prossimo mondiale. “C’è stato un cambio di allenatore. Ma Sarri è certamente uno dei migliori allenatori in circolazione, lavora ad alti livelli da tanti anni ormai. Conosce perfettamente il gioco, con lui si può migliorare davvero tanto se si lavora duramente. Sono molto contento che sia il mio allenatore alla Lazio quest’anno, il suo calcio può esaltare le mie qualità”. Nessuna paura, nessun passo indietro, anzi la convinzione che sarà proprio Sarri ad aiutarlo ad esplodere nel calcio italiano, tanto da arrivare a sbilanciarsi per il futuro di questo campionato e arrivando ad affermare che “l’obiettivo in questa stagione è giocare più partite possibili e fare tanta esperienza con un grande mister e poi magari anche arrivare a realizzare dieci gol e cinque assist”, raddoppiando di fatto il bottino dello scorso anno. Un sogno? Soltanto il campo ci dirà la verità.