Il tecnico della Lazio sta muovendosi per spingere la società a chiudere il rinnovo. Accordo ad un passo: arrivano buone notizie
Il blocco del mercato imposto dalla Covisoc a seguito dello sforamento dei tre indici (liquidità, indebitamento generale e costo del lavoro allargato) ha avuto effetti pesanti sulla gestione societaria. La Lazio è l’unico club italiano a non essersi mossa nel mercato estivo. Nessun acquisto, nessuna trattativa, nessun colpo in entrata. Tutto bloccato. Sarri è stato costretto a lavorare con la rosa che era stata inizialmente creata per il tecnico dello scorso anno (Marco Baroni ndr.). Ma la mancanza di acquisti, non è stato l’unico disagio al quale la Lazio è stata costretta a sottostare.
La necessità di non sforare il costo del lavoro allargato, ha portato il club a rinunciare non solo agli acquisti, ma anche ai possibili rinnovi di contratto. Tra le situazioni che sono state rinviate, ce n’è una che si trascina da tempo. E che è stata fonte di attrito tra il club e il diretto interessato. Una situazione che, potrebbe sbloccarsi a breve. Anche grazie all’intercessione di Maurizio Sarri, spettatore interessato della vicenda.
Rinnovi ed accordi: tutto rimandato ad ottobre
La Lazio non ha potuto concludere nessun rinnovo. Entro la fine di novembre dovrà presentare alla nuova commissione che prenderà il posto della Covisoc, la situazione finanziaria. Che farà fede al trenta settembre. Entro quella data il club non potrà appesantire il proprio bilancio: il costo del lavoro allargato comprende anche gli stipendi di dipendendti e calciatori. La società non potrà sforare ulteriormente la situazione. Per quersto motivo, tutte le possibili operazioni di rinnovo sono state rinviate. Anche il direttore sportivo Angelo Fabiani, che ha il contratto in scadenza al prossimo trenta giugno, ha dovuto attendere. Il suo futuro verrà discusso e ufficializzato a partire dal primo ottobre.
Data nella quale si cercherà di chiudere la trattativa con uno dei calciatori più rappresentativi in rosa: che aspetta di poter mettere tutto nero su bianco da tempo. Si tratta di Alessio Romagnoli. Il difensore centrale di Anzio, alla quarta stagione con la maglia biancoceleste, aspetta l’incontro risolutivo con la società. Rispetto al passato, le parti si sono avvicinate. La sua volontà è quella rinnovare il suo contratto e chiudere la sua carriera con la maglia biancoceleste. La sua squadra del cuore. L’estate del 2022, una volta chiusa la sua avventura con il Milan, accettò l’offerta della Lazio. Ad una cifra decisamente più bassa rispetto a quella che percepiva a Milanello.
Da capitano rossonero Romagnoli guadagnava circa sette milioni a stagione: per vestirsi di biancoceleste ha accettato un contratto da circa due milioni e mezzo. Quando firmò, strappò una promessa a Lotito: in caso di qualificazione Champions, le parti si sarebbero riviste per adeguare l’ingaggio. L’obiettivo fu raggiunto al termine del primo campionato (la Lazio chiuse al secondo posto), ma del rinnovo si sono perse le tracce. Romagnoli ha atteso, non senza manifestare un certo malcontento. Durante l’estate i suoi manager hanno parlato con il club ed hanno iniziato a tracciare le basi per un accordo che potrebbe essere ratificato dal primo ottobre in poi. Quando non peserà più sui conti che serviranno per dare l’ok allo sblocco del mercato a gennaio.
I numeri di Romagnoli con la Lazio
Anche Sarri si è interessato alla questione e spera che le parti trovino immediatamente un accordo: per poter contare su un Romagnoli attento e concentrato. Il difensore biancoceleste spera in una soluzione rapida e felice. Lo scorso anno è stato protagonista di un’ottima stagione. In Serie A ha toccato quota 95 presenze, con la maglia biancoceleste, alle quali si aggiungono le venti gare disputate nelle altre competizioni (Coppa Italia, Champions League ed Europa League).
Sette i gol segnati in tutte le competizioni (cinque la scorsa stagione). Romagnoli è il leader difensivo della squadra. L’uomo con maggior esperienza. Contro il Sassuolo ci sarà l’esordio in campionato, dopo la squalifica (rimediata nel finale di Lazio-Lecce, ultimo turno dello scorso campionato) di due giornate inflittagli dal Giudice Sportivo. Non vede l’ora di tornare ad essere decisivom di tornare a guidae la difesa biancoceleste.
