Il blocco del mercato, imposto dalla Covisoc alla Lazio per aver sforato tre parametri economico finanziari, ha di fatto modificato radicalmente tutte le strategie che la società aveva pensato per la prossima stagione
Una stagione già tutta in salita. Non bastava come era finita quella passata, con l’amarezza di aver fallito all’ultima giornata anche una qualificazione alle manifestazioni europee, traguardo che la società biancoceleste raggiungeva oramai con continuità da otto anni, ma il drastico provvedimento preso dalla Federazione italiana di bloccare l’intera sessione estiva di calcio mercato, almeno per quanto riguarda i giocatori in entrata, per aver sforato tutti e tre i parametri utili fissati dalle nuove regole, ha letteralmente fatto esplodere il malcontento tra la tifoseria.

L’unica cosa che la società è riuscita a fare in tempo è stata quella di ingaggiare, dopo aver risolto il contratto con Marco Baroni, nuovamente Maurizio Sarri, per quello che rappresenta un ritorno a Formello dopo 15 mesi dal giorno delle dimissioni, date a metà del terzo anno trascorso sulla panchina biancoceleste. Una mossa importante che ha comunque ridato qualche speranza alla gente laziale che vede il tecnico toscano come l’allenatore giusto per gestire la rosa biancoceleste con soltanto un impegno a settimana, come sarà il prossimo anno vista l’assenza dalle coppe europee.
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Una stagione tutta in salita
Una vera e propria bomba esplosa all’improvviso che ha spiazzato completamente non soltanto la società, ma anche tutta la tifoseria che ancora faticava a metabolizzare la beffarda e poi anche deludente chiusura della passata stagione, con quella inopinata sconfitta casalinga contro il Lecce che ha lasciato la Lazio fuori dall’Europa. Oggi la Lazio ha il mercato bloccato perchè non ha rispettato i tre parametri che permettono alla Federazione di dare il via libera ai club per le operazioni finanziarie: indicatore di liquidità, l’indebitamento e il costo del lavoro allargato, una mannaia che ha azzerato qualsiasi possibilità di movimento del club gestito, oramai da più di venti anni, da Claudio Lotito.

Una situazione assurda che in pratica impedisce al club di effettuare qualsiasi movimento se non quello di cedere giocatori che possano così ridurre il gap sforato nei parametri e rientrare nei paletti nel prossimo mercato di gennaio 2026. Sarri quindi avrà obtorto collo tutta la rosa che lo scorso anno con Baroni ha sfiorato le semifinali di Europa League, ma è anche arrivata settima in campionato. Il club non può neanche pensare di mettere in vendita qualche suo big per provare a rientrare nei paletti e poi operare qualche acquisto. E qui arrivano le dolenti note che potrebbero addirittura peggiorare la situazione.
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Le clausole della discordia
Lotito non ha mai voluto adoperare il player trading per finanziare il mercato, cioè vendere un calciatore per poi reinvestire tutta o in parte la cifra incassata, ma dopo aver perso in un colpo solo nella passata stagione Immobile, Luis Alberto e Felipe Anderson, oltre a Milinkovic Savic la stagione precedente, ha capito che qualcosa doveva cambiare per non ripetere lo stesso errore. Ecco che sono comparse per la prima volta delle clausole particolari su alcuni giocatori appena acquistati. La clausola rescissoria è una disposizione contrattuale che nel calcio stabilisce l’importo economico che una squadra o una società deve pagare per liberare un giocatore dal contratto con la sua attuale squadra. Lotito ha pensato di “blindare” alcuni giocatori tra i nuovi arrivati a Roma, come Rovella e Guendouzi con una clausola di 50 milioni, Tchaouna di 60 (giocatore peraltro oggi già rivenduto in Premier League), e Noslin e Dia addirittura di 70. Cifre importanti, qualcuna sicuramente fuori mercato, che comunque, se esercitate, rappresenterebbero una grande plusvalenza per le casse della società.

Ma il blocco del mercato adesso ha stravolto tutte le strategie e potrebbe mettere davanti alla stessa società scelte non volute che renderebbero l’allestimento della rosa molto complicato. In pratica, se un qualsiasi club volesse esercitare la clausola, si porterebbe via il giocatore all’istante senza che la Lazio possa impedirlo in nessun modo. Sarebbe denaro fresco utile a rimpinguare i conti, ma senza la possibilità di investirlo per altri giocatori. Sarri quindi potrebbe ad esempio perdere Rovella e Guendouzi senza possibilità di acquistare dei sostituti all’altezza, almeno fino alla prossima sessione invernale di mercato. Un problema enorme che andrebbe a complicare ulteriormente una stagione che parte già con grandissime difficoltà.