L’ex Milan, Boban spara a zero sul calcio italiano. L’ex calciatore rossonero ha spiegato le motivazioni che, secondo lui, starebbero alla base delle mancate qualificazioni dell’Italia alle ultime due edizioni del Mondiale. Parole durissime, quelle del croato, che non sono passate inosservate.
La Serie A sta per mandare in archivio l’undicesima giornata di campionato. Dopo la vittoria del Napoli sulla Roma di qualche ora fa, mancano infatti solo Cremonese-Sampdoria e Sassuolo-Verona per completare il quadro.
Un’undicesima giornata, al termine della quale gli occhi di tifosi e appassionati si sposteranno sulla tre giorni di coppe che vedrà in campo le sette formazioni italiane impegnate tra Champions League, Europa League e Conference League. Si comincerà proprio con la Coppa Campioni che, domani, oltre a Benfica-Juventus, vedrà in scena anche il Milan di Stefano Pioli sul campo della Dinamo Zagabria.
Un match, quello tra croati e meneghini, che potrebbe rivelarsi fondamentale ai fini della qualificazione agli ottavi di finale per i rossoneri, al quale assisterà sicuramente Zvonimir Boban che, con un passato con entrambe le maglie, ha spiegato ai microfoni di Radio anch’io sport, su Rai Radio Uno, quelle che, secondo lui, sono le motivazioni che hanno impedito all’Italia di qualificarsi alle ultime due edizioni del Mondiale.
Boban: “Italia senza talento. Dopo Pirlo, il vuoto”
Intervenuto, come detto, al programma Radio anch’io sport su Rai Radio Uno, Zvonimir Boban ha parlato del Milan, impegnato domani a Zagabria contro la Dinamo e soprattutto delle difficoltà del calcio italiano:
“Il Milan può vincere a Zagabria. In termini di qualità è superiore. La Dinamo però è tosta e venderà cara la pelle. Anche per me sarà difficile, visto che sono le due squadre della mia vita. Il Milan deve pensare in grande, altrimenti credo sia difficile che possa tornare ai livelli di un tempo. Il gruppo ha un grandissimo carattere e la sua storia e la sua grandezza hanno un peso”.
L’ex numero 10 rossonero ha quindi spiegato le motivazioni che, secondo lui, hanno impedito all’Italia di accedere alle ultime due edizioni del Mondiale:
“Il talento italiano è stato ucciso. Dopo Pirlo, l’Italia non ha più avuto un grandissimo talento. Ci vorranno almeno 15 anni prima di tornare al top, ma l’Italia è l’unica che un domani potrà avvicinarsi all’Inghilterra di oggi”.