Inzaghi, De Rossi, Cannavaro: tabù Mondiale, cosa non va negli “eroi” di Berlino

De Rossi, Cannavaro e Filippo Inzaghi sono alcuni degli “eroi” di Berlino. Coloro che hanno conquistato la Coppa del Mondo nel 2006.

Tommaso Paradiso usa, in una sua famosa canzone, la Nazionale del 2006 come termine di paragone incredibile. Qualcosa di unico. In effetti lo è stato. Quell’Italia ha vinto un Mondiale con Marcello Lippi in panchina e, tra gli altri, De Rossi, Cannavaro e Inzaghi in campo. Una sfilza di campioni che conquistarono il tetto del mondo grazie al rigore di Fabio Grosso.

Difficoltà allenatori Italia 2006
Filippo Inzaghi

Quello che hanno in comune tutte queste personalità, oltre ad aver riscritto la storia del calcio Azzurro e internazionale, è la volontà di continuare nel mondo del calcio anche dopo il ritiro: sono, infatti, divenuti tutti allenatori. L’ultimo, in ordine di tempo, Daniele De Rossi che ha preso la panchina della Spal su volere chiaro di Joe Tacopina.

De Rossi, Inzaghi e Cannavaro: “eroi” a metà, cosa succede in panchina

Vecchia conoscenza romanista che ha sempre portato DDR in palmo di mano. In mano, però, adesso rischia di rimanerci un pugno di mosche. Perchè la verità – scomoda ma necessaria – è che nessuno, dal ’97 a oggi, è partito così male come l’ex Roma sulla panchina di una squadra. Lo score parla chiaro: 3 pareggi, 3 sconfitte e una vittoria. Bottino esiguo viste le aspettative: De Rossi è arrivato a Ferrara sotto i migliori auspici.

De Rossi Cannavaro
I Campioni del Mondo 2006 avversari in Serie B

Lo stesso si può dire di Fabio Cannavaro a Benevento, che fa compagnia all’ex centromediano metodista giallorosso, nelle retrovie della classifica. Se la passa un po’ meglio Filippo Inzaghi, ma senza strafare, alla guida della Reggina dopo l’esperienza altalenante a Brescia. Esonero dopo una lite con Cellino. Gli “eroi” del Mondiale hanno un problema con le panchine: a giocare sono insuperabili, quando si tratta di gestire gli altri diventa un problema.

Il solo, per ora, che si salva da questa classifica, dopo un inizio a fari spenti, è Gattuso che con il Napoli ha fatto discretamente e con il Valencia sembra aver trovato una sua dimensione. Pirlo non classificato: l’esperienza alla Juve gli ha portato una Coppa Italia e una Supercoppa, con tanto di qualificazione in Champions, ma il suo gioco è finito ugualmente sotto accusa ai tempi della Juventus. E non è che in Turchia le cose vadano meglio. Ai campioni del recente passato la panchina sta stretta, meglio il campo.