Con un riscatto in vista dal Bayern, Ibrahimovic lotta per farsi spazio alla Lazio. Ma sarà ancora biancoceleste il suo futuro?
Di “Ibracadabra”, per ora, si è vista solo la sua “sparizione”. Arijon Ibrahimovic – come riportato nell’edizione odierna del Corriere dello Sport – è ancora un enigma, nascosto tra le scelte tattiche di Baroni come un trucco di magia ben riuscito. Arrivato a gennaio con recensioni entusiastiche, la scelta del direttore sportivo Fabiani era chiara: “Abbiamo preso un giovane, un classe 2005, Ibrahimovic, e mi assumo la piena responsabilità. È stata una mia decisione inserirlo subito in prima squadra. Abbiamo scelto di acquistarlo dal Bayern Monaco, un ragazzo che sono convinto avrà successo“.

Tuttavia, fino ad oggi, quelle parole rimangono sospese tra speranza e delusione. L’allenatore ha concesso al giovane solo 19 minuti di gioco, distribuiti su due presenze: una in campionato contro il Bologna e una in Coppa Italia contro l’Inter. Ibrahimovic è il giocatore meno utilizzato dell’intera rosa biancoceleste, anche meno di Provstgaard, il centrale danese arrivato come investimento anticipato per ambientarsi.
A Ibrahimovic, invece, è stato aperto il portone della prima squadra, ma finora è rimasto sullo zerbino. Non per mancanza di talento, che gli è stato sempre riconosciuto, ma forse per una questione di tempi, di crescita necessaria o, più semplicemente, per via delle gerarchie già consolidate.
Nonostante un inizio così sottotono, il riscatto dal Bayern rimane una possibilità concreta. Otto milioni di euro: questa è la cifra concordata per il suo trasferimento a titolo definitivo in estate, con un diritto di controriscatto da parte dei bavaresi a 25 milioni, oltre a una percentuale sulla futura rivendita. Questo dettaglio non è da poco. Significa che anche a Monaco credono nelle sue potenzialità.
Ibrahimovic, c’è un futuro alla Lazio?
Nagelsmann, ora commissario tecnico della Germania, lo aveva già fatto allenare con la prima squadra quando aveva appena sedici anni. Fu lui a lanciarlo in Bundesliga nel febbraio 2023, concedendogli l’esordio nella sfida contro il Bochum. Successivamente, il suo passaggio al Frosinone gli ha permesso di crescere, con il talento che emergeva, sebbene a tratti, per il suo carattere forte e la personalità da leader.

Poi il passaggio alla Lazio, come parte di una strategia di acquisizione di giovani promettenti, come Gila o Mandas. A marzo, durante la trasferta in Repubblica Ceca, Fabiani ha incontrato l’agente del giovane, Rummenigge Jr, per fare il punto della situazione. Un incontro definito di cortesia, ma che ha confermato l’interesse del club di non perdere di vista questo obiettivo.
Ibrahimovic si trova bene a Roma, si è ambientato e ha mostrato il desiderio di crescere in un contesto che punta sulla valorizzazione dei giovani talenti. Tuttavia, è necessario che faccia il salto decisivo sul campo. Baroni, finora, ha preferito affidarsi ai protagonisti del girone d’andata, anche a costo di spremere alcuni giocatori che non hanno brillato.
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Ma in futuro, Ibrahimovic potrebbe essere una risorsa preziosa, una mezzala capace di rottura e inserimento, dotata di un buon tiro, con uno stile moderno e dinamico. Non sarebbe la prima volta che un acquisto della Lazio rimane marginale nella sua stagione di debutto per poi emergere nelle annate successive. Servirà però un’inversione di rotta, una sorta di magia. Insomma, un “Ibracadabra”.