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Accadde oggi 6 maggio: gli ultimi due gol laziali di un fuoriclasse assoluto

I fatti, le gare, i personaggi e i momenti più significativi vissuti nella storia della Lazio il 6 maggio. Giorno in cui un fenomeno eccezionale segna i suoi ultimi gol in maglia biancoceleste

Due sole stagioni alla Lazio: tanto è bastato a Juan Sebastian Veron per entrare nel cuore dei tifosi biancocelesti, vincere uno scudetto, una Coppa Italia, Una Supercoppa europea e una Supercoppa italiana e lasciare il segno, affermandosi come uno dei giocatori più forti e completi che abbiano mai vestito la maglia della Lazio.

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Accadde oggi 6 maggio: gli ultimi due gol laziali di un fuoriclasse assoluto – lalazio.com – La Presse foto

Arrivato nella capitale l’estate del 1999, Veron si è subito preso la scena. Sven Goran Eriksson e poi Dino Zoff gli hanno affidato le chiavi del centrocampo biancoceleste: l’argentino ha ricoperto tutti i ruoli dalla mediana in su: regista, rifinitore, esterno destro, esterno sinistro, mezz’ala, seconda punta e all’occorrenza anche mediano. Ha segnato gol belli e regalato magie: è andato a segno direttamente da corner, ed ha pennellato una punizione eccezionale che ha deciso un derby, oltre ad aver regalato decine e decine di assist ai suoi compagni.

6 maggio 2001, gli ultimi gol di Veron con la maglia della Lazio

Il sei maggio del 2001 Juan Sebastian Veron segna gli ultimi due gol con la maglia della Lazio, nella sfida interna contro il Bari. Il match (giocato allo stadio Olimpico la settimana successiva al derby pareggiato in extremis con la Roma grazie alla rete segnata da Castroman in pieno recupero) è complicato ed equilibrato. Per sbloccarlo c’è bisogno di un gran tiro di Veron dalla distanza.

6 maggio 2001, gli ultimi gol di Veron con la maglia della Lazio – lalazio.com –

L’argentino concede il bis poco dopo, sfruttando un errore del portiere pugliese. Veron chiude la sua seconda stagione laziale con quattro gol (tre in campionato e uno in Champions League) e nove assist. La stagione precedente, che si era chiusa con lo scudetto, totalizzò dieci reti e tredici assist. Due anni eccezionali, che gli hanno consentito di scrivere alcune tra le pagine più belle della storia della Lazio.

Una finale da dimenticare

Il sei maggio del 1998, esattamente una settimana dopo la vittoria in Coppa Italia con il Milan, la Lazio perde la finalissima di Coppa Uefa nel derby italiano con l’Inter. I biancocelesti, arrivati stremati e falcidiati da assenze e infortuni, vengono sconfitti dai nerazzurri di Gigi Simoni con un secco (e immeritato) 3-0, grazie alle reti di Zamorano, Javier Zanetti e Ronaldo, autore di una prodezza eccezionale.A distanza di anni, in un’intervista esclusiva che ci ha concesso, Luca Marchegiani, portiere di quella Lazio, ricorda cosa accadde a Parigi in quella maledetta finale.

Una finale da dimenticare – lalazio.com

“Arrivammo abbastanza cotti a quella sfida e pagammo anche un po’ di inesperienza: era il primo anno nel quale arrivammo a giocarci due finali. Loro erano una squadra fortissima, con un fuoriclasse assoluto come Ronaldo. Noi avevamo vinto la Coppa Italia la settimana prima e giocammo quel match con tantissime assenze. Ma il risultato finale fu troppo esagerato”. Pochi mesi prima in campionato, la Lazio aveva sconfitto l’Inter 3-0.“Quella fu la nostra rovina. Giocammo una partita fantastica e forse inconsciamente quel successo ci portò a pensare di essere favoriti in quella finale. Se penso a quella sfida la ricordo con rammarico. In quel momento pensi che avrai tante occasioni per rifarti, ma non è facile raggiungere un’altra finale europea”.

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