I biancocelesti si affidano alla leggenda spagnola per provare a giocarsi tutte le possibilità per acciuffare ancora la qualificazione alla Champions League della prossima stagione
Tutto in 180 minuti. Mancano ancora due giornate al termine del campionato e molti dei verdetti devono ancora essere decisi in un rush finale mai così emozionante. Non a caso anche la Lega calcio si è dovuta adeguare tanto da far giocare questa sera ben nove gare in contemporanea pur di mantenere la regolarità dei match visto che tutte le partite possono decidere la lotta scudetto, quella per l’assegnazione dei posti nelle coppe europee del prossimo anno e quella per non retrocedere. Tutto è ancora in ballo e non è detto che non servirà anche qualche appendice a fine campionato tra scontri diretti e classifica avulsa.

La Lazio, nonostante l’ennesimo pareggio interno contro i bianconeri che sembrava aver ancora una volta allontanato i sogni europei, alla fine, grazie anche ai risultati maturati sugli altri campi delle dirette concorrenti, ha di fatto riportato i biancocelesti al quarto posto in classifica, quello valido per la qualificazione alla Champions League, anche se in coabitazione proprio con i bianconeri, che però restano avanti in virtù degli scontri diretti. Ancora due gare quindi per gli uomini di Baroni con la possibilità di sognare il bersaglio grosso.
Un finale mai visto
Un campionato incredibile, un finale mai visto, con praticamente tutte le squadre coinvolte nell’inseguire il rispettivo obiettivo. Dallo scudetto clamorosamente riaperto dopo il pareggio casalingo del Napoli contro il Genoa alla lotta per un posto europeo, fino alla bagarre per non retrocedere che ad oggi vede soltanto il Monza matematicamente già in serie B. La Lazio negli ultimi 180 minuti si gioca tutte le ultime possibilità per centrare quel traguardo europeo che ha cullato fin dalla prima giornata, un posto nelle coppe del prossimo anno che, a seconda dei risultati, potrebbe però andare dalla coppa più prestigiosa fino a rimanere del tutto fuori, passando ovviamente per Europa League o Conference League.

Tutto è ancora in ballo con 6 squadre in soli 5 punti, ecco perchè i biancocelesti sono chiamati a fare bottino pieno nelle ultime due gare, perchè con sei punti si garantirebbero almeno l’Europa League, aspettando poi i risultati dei vari incroci dagli altri campi. Per fare questo però deve fare l’impresa già stasera a Milano contro i neroazzurri dell’ex Simone Inzaghi che sono tornati clamorosamente a sperare addirittura nello scudetto, in attesa di giocare la finale della Champions League il prossimo 30 maggio contro il PSG. Una partita davvero difficile alla luce anche degli incroci già avuti contro i Campioni d’Italia, due sconfitte brutte e cocenti che hanno lasciato l’amaro in bocca a tutto l’ambiente biancoceleste.
Baroni si affida a Pedro
Tra squalifiche e infortuni tra l’altro i biancocelesti saranno costretti ad affrontare l’Inter in formazione rimaneggiata, soprattutto Zaccagni e Pellegrini, fuori un turno dopo il cartellino giallo rimediato contro la Juventus, saranno due assenze davvero pesanti, che unite a quelle di Lazzari e alla condizione fisica non certo ottimale di Isaksen, costringono Baroni a rivoluzionare la squadra. Il mister toscano si affiderà così a Pedro dal primo minuto per cercare di dare verve e fantasia alla squadra. Un giocatore eterno che quest’anno ha dimostrato come condizione fisica, motivazioni e classe, possono sopperire anche all’ età che avanza, tanto che lo spagnolo è risultato assolutamente decisivo in tante partite. 8 gol e 1 assist in campionato, 4 gol e 3 assist in Europa League e anche un assist in Coppa Italia nel match vinto contro il Napoli, sono numeri pazzeschi per un giocatore che a luglio compirà 38 anni e utilizzato comunque molte volte part time.

Sono addirittura sette i gol fatti dall’ex fuoriclasse di Barcellona e Chelsea entrando dalla panchina, un record europeo che dimostra come la testa, lo spirito giusto, la voglia di mostrare a tutti ancora le proprie qualità, possono sopperire anche alla carta d’identità che inevitabilmente segna che l’età avanza. Una motivazione feroce quella mostrata da Pedro ogni volta che è stato chiamato in campo in questa stagione, che ha convinto ancora una volta il tecnico toscano ad affidarsi a lui nel delicato match contro i neroazzurri. Le sue giocate, i suoi guizzi, la sua fame di gol potrebbero essere decisivi in una gara che equivale a una finale, “pane per i denti” per un giocatore che in carriera ha già vinto ben 25 trofei.