Pedro-Lazio, fissato l’incontro per il rinnovo: ecco quando si vedranno

Una rete ogni 104’ con la Lazio per Pedro. Secondo solo a Retegui tra i giocatori in doppia cifra: è il suo record di gol in A, ben 10, di cui 9 dalla panchina

Un amuleto per i laziali, un santino da venerare per i napoletani. Mentre la Lazio vive il processo di rinnovo del suo contratto, a Napoli si sogna la canonizzazione di San Pedro. Uomo dei sogni per la Lazio di Baroni e per il Napoli di Conte.

Pedro
Pedro-Lazio, fissato l’incontro per il rinnovo: ecco quando si vedranno (LaPresse Foto) – Lalazio.com

Uomo degli incubi per l’Inter di Inzaghi. Pedro, un calciatore ormai di tutti, ma pur sempre e solo dei laziali. Con i suoi lampi – come riportato nell’edizione odierna del Corriere dello Sport – ha scatenato emozioni diverse, ha cambiato gli umori e la classifica, rinnovando la corsa europea e dando una svolta finale a questo campionato. A 37 anni, Pedro si sente un campione eterno.

Le sue statistiche sono quelle di un’epoca d’oro come quella vissuta al Barcellona: 10 gol in Serie A, un record personale che mancava da undici anni. L’ultima volta era nel 2013-14, con 15 reti con il Barça, che segnarono una “tripletta di doppiette”, proprio come quelle realizzate quest’anno contro Monza, Parma e Inter. Questo Pedro è un fulmine pronto a scoccare in qualsiasi momento della partita.

Dei suoi 10 gol, ben 9 sono arrivati da subentrato, un dato che ne fa il re della panchina. In tutta Europa, nei cinque maggiori campionati, solo Alexander Sørloth ha fatto come lui. In un campionato dove la Lazio sta cercando la qualificazione europea, Pedro ha già dato un contributo decisivo, portando 6 punti cruciali: 2 con l’Empoli, 2 al Milan a San Siro, e uno con Parma e Inter al ritorno.

Pedro, i numeri di una leggenda

Ma non è più possibile incasellarlo in un solo ruolo. Pedro è un numero 10, un’ala, un falso nove. Si adatta, si modella a seconda delle necessità. Con il piede vellutato o esplosivo, sa segnare di piede, di testa, e su rigore. A San Siro ha firmato una doppietta decisiva contro l’Inter, portando la Lazio a uscire indenne da Milano, un’impresa che si ripete in campionato.

Pedro dopo il primo gol all'Inter
Pedro, i numeri di una leggenda (LaPresse Foto) – Lalazio.com

Ma Pedro non vive di gloria, e sente sempre più il peso di essere un punto di riferimento. Il suo spirito da combattente emerge nelle sue parole: «Bella partita, peccato per il risultato. Contento di aver potuto aiutare la squadra di nuovo e sono fiero di questa famiglia! Lottiamo fino in fondo!», il post che ha scelto di condividere ieri sui social.

La sua è una giovinezza che si rinnova, un esempio da raccontare ai più giovani. Bisogna entrare nella sua testa per comprendere come vive il calcio: «Ogni mattina, quando mi alzo, la passione è ancora forte. Sono ultramotivato perché mi rende felice poter ancora fare ciò che voglio nella vita. Ma non sono ancora soddisfatto, mi piacerebbe vincere un trofeo con la Lazio», ha confessato pochi giorni fa. Ha svelato anche il suo segreto per mantenersi in forma, correndo meno, ma correndo sempre nel momento giusto: «So quando correre per segnare o rimanere in posizione per recuperare».

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Misura ogni sforzo in allenamento e si gestisce. L’istinto e il talento lo guidano, come lui stesso spiega: «Ho sempre avuto questo istinto che mi guida a lanciare il mio movimento al ritmo giusto». Nei suoi momenti di recupero, si dedica a una routine ferrea: «Mangiare bene e dormire bene per massimizzare il recupero». Dopo gli allenamenti si rilassa, tra PlayStation e Netflix. Una docuserie su San Pedro? Non sarebbe male. Ma chissà quando.

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