Cosa si nasconde dietro la strategia di rifiutare qualsiasi offerta per i propri big? Perchè Lotito e Fabiani stanno dicendo no a tutte le offerte?
Prima l’offerta dell’Al-Hilal per Nuno Tavares (di circa trentacinque milioni di euro), poi quella del Bornemouth per Mario Gila (di circa trenta milioni di euro), infine i quaranta milioni che il Burnely (club appena risalito in Premier League) avrebbe offerto per il Taty Castellanos. La Lazio, tenendo fede alle promesse fatte al tecnico Sarri in sede di accordo, sta rifiutando tutte le propostae arrivate per i suoi big.

Lotito e Fabiani hanno alzato un vero e proprio muro nei confronti dei propri calciatori: al momento sono state rifiutate offerte per quasi cento milioni di euro. Una cifra che sarebbe stata certamente più bassa (basti pensare che per Mario Gila il club dovrà riconoscere al Real Madrid circa il cinquanta percento della futura rivendita e per Nun o Tavares la percentuale da corrispondere all’Arsenal è di circa il trenta per cento), ma numeri alla mano, il club starebbe rinunciando a diversi milioni di plusvalenze.
Lazio, le occasioni perse dal mercato: plusvalenze e soldi chash
Nuno Tavares è stato riscattato dall’Arsenal a cinque milioni di euro. Accettare una proposta di trenta milioni avrebbe garantito una maxi plusvalenza (venticinque milioni) e circa venti milioni di introiti. Discorso simile per Gila, che il club aveva pagato sei milioni l’estate del 2022 e che oggi (in caso di ok alla cessione) avrebbe garantito più di venti milioni di plusvalenza e una quindicina cash da poter reinvestire.

Castellanos, secondo i dati presenti sulla semestrale, è a bilancio per una cifra leggermente superiore ai quindici milioni di euro. Se Lotito ha detto no ai quaranta milioni offerti dal Burnley, la Lazio avrebbe perso una grande occasione (in termini di plusvalenze e di denaro contante da poter reinvestire) per finanziare le proprie operazioni e sistemare i propri conti. Perchè Lotito e Fabiani sembrano poco propensi a cedere i propri giocatori? Cosa ni nasconde dietro questi rifiuti?
Player trading, questo sconosciuto
La strategia adottata dalla Lazio fa discutere: da una parte il club sembra manifestare la voglia di non smantellare la squadra e consegnarla al nuovo tecnico (con la convinzione che la base sia già pronta per ottenere buoni risultati), dall’altra, questo modo di fare, evidenzia un tipo di strategia in completa controtendenza con il player trading più volte sbandierato nel giro dei mesi scorsi. E che dovrebbe essere la base dalla quale ogni club dovrebbe studiare la propria programmazione.

La Lazio sembra l’unica squadra incapace (o che non ne ha l’intenzione) di finanziare il proprio mercato attraverso la cessione dei propri big. Il rifiuto a tutte le offerte fin qui pervenute, nasconde infatti una chiara volontà di non muoversi con forza alla ricerca dei sostituti. Una realtà che viene confermata anche dai rinnovi contrattuali di Pedro e Vecino e dalla voglia (che emerge nelle ultime ore) di confermare Hysaj e Marusic nel ruolo di terzino destro.
LEGGI ANCHE: MARIO GILA, RINNOVO O ADDIO? LA LAZIO DEVE SCEGLIERE PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI
Quale motivo si nasconde dietro questa scelta? La voglia di non smantellare la squadra seguendo le indicazioni del tecnico Sarri o altro? Lotito e Fabiani credono nei giocatori arrivati lo scorso anno: sono convinti che con un maestro come Sarri, i risultati possano essere diversi rispetto al settimo posto conquistato con Baroni. Ma può bastare solo l’arrivo di un nuovo tecnico (seppur quotato, di esperienza e un vero e proprio maestro nell’organizzare una stagione senza coppe europee) a trasformare una squadra che da gennaio scorso in poi è crollata, in una formazione capace di tornare in Europa senza alcun problema?