L’ex capo delle relazioni esterne della Lazio ai tempi di Cragnotti non è d’accordo con quanto è successo: “E’ stato un autogol”
“Tutto quello che è successo in questi ultimi due giorni con la presentazione della conferenza di Sarri e poi il rinvio della stessa mi lascia senza parole”. A parlare in questo modo così perentorio è uno che di comunicazione se ne intende, avendola fatta da tutta una vita, alla Lazio, ad esempio, ma non solo, anche alla Rai dove Guido Paglia è stato il capo delle relazioni esterne e degli affari istituzionali. Insomma, uno che ci sa fare e che soprattutto sa il fatto suo e tutto quello che sta accadendo da qualche giorno a questa parte l’ha lasciato parecchio amareggiato.

“Tutti sanno quanto sia tifoso della Lazio, sono legato e attaccato a questa squadra e società, vederla che si muove in questo senso mi dispiace perché avere Sarri è una fortuna, un qualcosa che va valorizzato, non nascosto o avere il timore che possa rispondere a qualche domanda. Se poi è scomoda, ma qual è il problema? Alle domande si risponde, sempre….“, cerca di spiegare Guido Paglia dall’alto della sua esperienza, che non è poca.
“Sarebbe stato interessante farsi spiegare da Sarri come intende lavorare su alcuni giocatori, ma non si può…”
Per Guido Paglia l’annuncio della presentazione della conferenza stampa di Maurizio Sarri senza i giornalisti, poi la polemica con l’intera comunicazione romana e infine il rinvio della presentazione a fine ritiro è stata per l’ex direttore della comunicazione biancoceleste “un vero autogol“, anche perché “non si capisce da dove nasce tutto questo mistero e questa paura di poter rispondere a qualche domanda da parte di Sarri, ma Lotito si sa, da questo punto di vista non è molto chiaro, ma non solo da adesso“.

Per l’ex direttore della comunicazione della Lazio tutto quello che è successo si poteva evitare ed è stato fatto un danno non tanto ai giornalisti, quanto ai tifosi anche perché la Lazio “in questa situazione così complicata è riuscita a portare a casa un grande acquisto come Sarri, a cui però viene impedito di parlare e questo è il massimo dell’autogol. Uno degli argomenti che sarebbe stato trattato era il passaggio dall’ex tecnico Baroni e il suo modulo al 4-3-3, anche perché la squadra è la stessa dell’anno scorso, quindi capire se certi giocatori sono adattabili per il suo calcio o meno. Solo qui poteva andare in difficoltà. Ora vedremo cosa succederà e quello che dirà Sarri a fine ritiro, sempre se parla…“