Dopo dieci giorni di ritiro si cominciano a capire le scelte del tecnico toscano, costretto a lavorare di fantasia per surrogare le mancanze per il blocco del mercato, con gli uomini comunque a disposizione nella rosa
Dopo quasi due settimane di preparazione, una prima sgambata contro la squadra Primavera e a 48 ore dalla seconda amichevole stagionale contro l’Avellino, neo promosso in serie B, Maurizio Sarri comincia a tirare le fila delle idee che ha maturato sulla rosa a disposizione. Nonostante il mercato bloccato dalla federazione, che impedisce di fatto alla società di effettuare nuovi acquisti almeno in questa sessione estiva di calciomercato, la rosa sembra essere abbastanza attrezzata in tutti i reparti, almeno dal punto di vista numerico. Soltanto a centrocampo è evidente la mancanza di una mezzala di ruolo oltre al francese Guendouzi, ed è proprio in quel reparto che il tecnico toscano sta facendo delle scelte importanti.

La Covisoc, l’organo delegato dalla Federazione a vigilare e controllare i bilanci delle società di calcio di Serie A e B, è stata perentoria: la Lazio non può acquistare nessun giocatore in questa sessione di mercato. Il club presieduto da Claudio Lotito ha mancato di rientrare nei tre parametri che permettono di poter vendere e comprare giocatori, tre paletti non rispettati che ora obbligano la società a presentarsi in regola il 30 settembre per avere almeno il via libera nella prossima finestra di mercato del 1 gennaio 2026.
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Numericamente corti a centrocampo
Estate sicuramente difficile per tutto l’ambiente biancoceleste. La mannaia della federazione, che impedisce alla Lazio di fare mercato, è stata l’ultima mazzata per una tifoseria sempre in aperta contestazione con il proprio presidente. Il ritorno di Sarri a Formello almeno però ha ridato un senso alla stagione che inizierà per i colori biancocelesti domenica 24 agosto a Como, ma la sensazione è che sarà comunque una stagione alquanto difficile.

L’ex tecnico toscano però è tornato con grande voglia di fare e di riprendere quel lavoro non completato due anni fa quando decise di rimettere il mandato nella mani di Lotito dopo la sconfitta casalinga con l’Udinese. Adesso tocca a lui toccare le corde giuste della rosa rimasta immutata dallo scorso anno, trovare le giuste posizioni in campo ai giocatori, rilanciare chi viene da una stagione non proprio positiva e far rendere al massimo i nuovi arrivati dello scorso anno che non hanno avuto un bell’impatto a Roma. L’unico reparto dove la rosa sembra essere deficitaria, almeno dal punto di vista numerico, è quello di centrocampo, ed è proprio lì in mezzo al campo che il Comandante sta lavorando al massimo per trovare la soluzione giusta.
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Due tridenti in mezzo al campo
Con Sarri la Lazio tornerà a giocare con un centrocampista in più in campo, infatti si passerà dal 4231 di baroniana memoria al 433 tutto sarriano, quindi inevitabilmente tornerà molto utile anche il ritorno a casa di Danilo Cataldi, rientrato dal prestito alla Fiorentina. Fin dal primo giorno di ritiro, prima amichevole in famiglia di domenica scorsa compresa, il tecnico toscano ha scelto due tridenti ben precisi nelle prove tattiche che concludono sempre le sedute di allenamento. Da una parte Guendouzi, Cataldi e Dele Bashiru, dall’altra Belahyane, Rovella e Vecino. Due soluzioni importanti che però risultano allo stesso tempo anche sorprendenti. Intanto perchè sembrerebbe che uno dei migliori in assoluto della scorsa stagione, Nicolò Rovella, parta dietro Cataldi, anche se i due, proprio nell’ultima stagione di Sarri a Roma, si erano perfettamente alternati in cabina di regia.

Poi, visto proprio l’ingolfamento al centro, Belahyane sta studiando da mezzala e sembra che lo stia facendo anche molto bene. Corsa, interdizione, una visione di gioco forse non preventivata, Sarri ha capito che il centrocampista marocchino può riuscire a ritagliarsi un ruolo importante da mezzala, andando a coprire l’unico vero buco di rosa presente. Una validissima alternativa in più a disposizione del tecnico toscano, pronto a inventare qualcosa di inedito pur di rendere la sua Lazio sempre più imprevedibile e camaleontica.