L’allenatore biancoceleste lavora in maniera scrupoloso a Formello e non pensava tra i nuovi ci fosse così preparazione sulla tattica
Un modo di lavorare che non ha eguali. La maggior parte dei giocatori sapeva bene i metodi e il modo di lavoro di Maurizio Sarri, ma per i nuovi è stata una scoperta, faticosa ma illuminante anche perché c’è la netta sensazione di poter essere già in forma in un breve periodo. E avere una elasticità e resistenza che non hanno avuto in carriera. Almeno questa è la sensazione che serpeggia tra chi non lo conosceva anche la possibilità di giocare subito col pallone anzi, per la verità dal primo giorno, senza che ci siano le consuete corse tra i boschi.

E anche per Sarri è stato piacevole constatare la preparazione tattica dei nuovi che si sono subito ambientati, con due giocatori che dal primo giorno già avevano intuito quello che chiedeva l’allenatore. A Formello ci sono tanti giocatori che l’allenatore conosce bene, da Zaccagni a Guendouzi a Rovella e tanti altri, ma ci sono giocatori che il tecnico conosceva solo perché li ha affrontati o visti durante la sua carriera da allenatore.
Sarri impressionato da Dia, in pole da centravanti
Ci sono due giocatori in particolare che tatticamente sono preparati e hanno già capito quello che vuole Sarri, tanto che i due si muovono nella Lazio sarriana come se ci avessero giocato. Il primo è Reda Belhayane che, pur da mezzala, si sta muovendo come se quel ruolo l’avesse sempre ricoperto, almeno per quello che gli sta chiedendo Sarri. Il secondo, ma non meno importante anzi, tutt’altro, è Boulaye Dia, che il tecnico già ne apprezzava le doti e le qualità da trequartista come lo faceva giocare Baroni, ma sta cominciando a capire che il senegalese potrebbe essere più centravanti di quanto lo sia Castellanos per i suoi schemi e la sua Lazio.

Il senegalese dovrebbe giocare come centravanti e nella testa di Sarri potrebbe anche essere il favorito, più che altro perché non ne conosce le qualità, ma sa bene quelle di Castellanos. L’argentino potrebbe anche rischiare di partire dalle retrovie.