Dopo la seconda uscita stagionale della Lazio, che chiude di fatto la prima fase di ritiro, il tecnico biancoceleste è già chiamato alle prime scelte per asciugare gli uomini a disposizione prima della presentazione della lista per il campionato
La Lazio lascia il Training Center di Formello dopo i primi quindici giorni di ritiro che sono serviti a Maurizio Sarri e al suo staff per mettere benzina nelle gambe dei giocatori biancocelesti. Un ritiro diverso da quello a cui eravamo abituati, non più all’ombra delle Tre cime di Lavaredo ad Auronzo di Cadore, sulle Dolomiti, ma questa volta, dopo sedici anni consecutivi, la società ha scelto di rimanere a casa. Un ritiro che doveva servire anche al tecnico per scegliere gli uomini che poi dovranno essere inseriti nella lista da presentare in campionato, una scelta non facile dove va tagliato più di un calciatore.

Una delle estati più bollenti sotto tutti i punti di vista della storia recente della Lazio. La mannaia della Federazione, che di fatto ha chiuso la possibilità di effettuare nuovi acquisti in questa sessione estiva di calciomercato, ha fatto perdere definitivamente la pazienza alla tifoseria. La protesta è arrivata fino a Frosinone, dove sabato scorso i biancocelesti hanno disputato la seconda amichevole stagionale in questa fase di preparazione, contro l’Avellino. Tanti i cori contro il presidente Lotito e il suo modo di gestire la società considerato oramai non più al passo con il calcio moderno.
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Ora è tempo delle prime scelte
Sarà un’annata piuttosto complicata, oramai non ci sono più dubbi. L’impossibilità di rinforzare sul mercato una rosa che già lo scorso anno aveva mostrato molti pregi, ma anche tanti difetti, rende il compito di Maurizio Sarri molto più complicato del previsto. Già le prime due uscite hanno fatto vedere come il tecnico toscano abbia cercato subito di sistemare la fase difensiva, il reparto che più di tutti gli altri è andato in difficoltà per il sistema di gioco scelto dall’ex allenatore Marco Baroni. Il Comandante ha sempre messo una cura maniacale alla famosa “linea difensiva”, vuole un movimento perfetto e in assoluta sincronia tra i quattro difensori, sia dei laterali che dei centrali.

Un blocco unico pronto ad aggredire gli avversari in possesso palla, pronto a far salire la squadra quando la palla esce dalla nostra area di rigore, ma prontissimo anche a scappare all’indietro quando si è attaccati a palla scoperta. Un meccanismo che, se registrato a dovere, permette al portiere di subire davvero pochi tiri nello specchio della porta. I 22 clean sheet nel secondo anno del primo mandato di Sarri, che ha portato fino al secondo posto in classifica finale, sono lì a testimoniarlo.
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L’infortunio di Patric crea un problema
La difesa sulla carta era davvero il reparto più assortito dell’intera rosa. Due portieri di sicuro affidamento come Provedel e Mandas, ben 5 terzini, e infatti Sarri sarà chiamato a tagliarne uno tra Nuno Tavares, Pellegrini, Marusic, Lazzari e Hysaj, e cinque centrali, tra Romagnoli, Gila, Gigot, Patric e il giovane Provstgaard. Proprio il francese ex Marsiglia sembrava essere l’altro indiziato fuori lista, le sue caratteristiche troppo da difensore “vecchio stampo” mal si addicono ai movimenti richiesti da Sarri alla sua difesa. Ma il serio infortunio muscolare patito nell’ultimo giorno di ritiro da Patric, uno stiramento che dovrebbe metterlo fuori gioco per circa un mese, cambia completamente il quadro delle possibili scelte.

Perchè bisognerà tenere in considerazione anche le due giornate di squalifica rimediate da Romagnoli nei minuti finali dell’ultima partita di campionato contro il Lecce. Un’assenza pesante quella dell’esperto difensore ex Milan che adesso, con l’infortunio di Patric, apre una vera voragine tra i centrali difensivi. Ad oggi sarebbero soltanto tre i centrali a disposizione di Sarri per le gare contro Como e Verona. In pratica sarebbe già emergenza. Ecco perchè molto probabilmente Gigot potrebbe non essere più tagliato a discapito di altri, forse dello stesso Patric. Saranno settimane importanti per preparare al meglio la squadra per Sarri, ma anche di profonde riflessioni sulle scelte da fare.